tag:blogger.com,1999:blog-61947487044851988892024-03-05T07:05:14.402+01:00di K. (e di spada)parole, nient'altroKisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.comBlogger99125tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-67398109342677029482013-07-07T14:23:00.000+02:002013-07-07T22:02:43.634+02:00Caso Snowden: il Nobel del Quieto VivereL'Unione Europea (Nobel per la Pace 2012) dovrebbe essere grata a Edward Snowden, il tecnico informatico ex dipendente CIA nonché consulente per la NSA (National Security Agency), <a href="http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_03/snowden-volo-morales-bloccato-a-vienna_01b5bdbe-e378-11e2-a1f9-62e4ef08d60d.shtml">ricercato</a> dalla giustizia USA. La gratitudine non si limiterebbe al disvelamento di atti di spionaggio informatico e di sorveglianza di massa su informazioni, comunicazioni e dati sensibili, compiuti dagli Stati Uniti di Barack Obama (Nobel per la Pace 2009) ai danni dell'Unione Europea. Fuori dai calcoli geopolitici, all'operato di Snowden entrambi i nobel per la Pace dovrebbero rendere merito, poiché fare chiarezza, portare alla luce comportamenti segreti e scorretti, tanto più ai danni di soggetti "alleati", è senza dubbio un passo importante verso relazioni trasparenti e pacifiche. Edward Snowden andrebbe ritratto come un falco benefattore, che ghermisce e trae in superficie le macchinazioni nell'ombra della grande talpa NSA. Invece, anche l'Unione Europea accetta di ritrarre come un criminale, come una talpa infiltrata, come colui che tradisce una fiducia mal riposta, Snowden e non il Governo USA.<br />
<a name='more'></a><br />
Gli Stati Uniti non fanno altro che tutelare al meglio i propri esclusivi interessi: provano risentimento verso un individuo che ha sfregiato il loro cerone di altruistici esportatori di "valori democratici" nel mondo. D'altronde fin dai tempi di Theodore Roosevelt gli USA sono consapevoli della teoria del bastone: chi ce l'ha più grosso comanda e detta la morale, non perché sia più amato, ma perché più temuto. Una sua frase "<i>Parla a bassa voce, ma porta con te un grosso randello: andrai lontano." </i>potrebbe essere il motto dell'NSA e l'epitaffio di tutta la vicenda Snowden.<br />
<br />
Per un istante, almeno, è stato Snowden a mazziare gli USA. L'Europa invece, oltre che mazziata risulta pure cornuta. Perché, essendo parte lesa nei fatti che Snowden ha svelato, dovrebbe indignarsi con l'autore delle percosse e del tradimento, anziché con il fotografo che reca le foto documentarie del consumato tradimento. Ma l'Europa non può: non può prendere provvedimenti seri, non può indignarsi se non con qualche sterile sfogo di collera, che si concede a qualsiasi isterico lamentevole. Che c'è da stupirsi se ci si lamenta di continuo che politicamente gli Stati Uniti d'Europa sono un'entità astratta, e poi alla prova dei fatti si lasciano sbeffeggiare dagli Stati Uniti d'America?<br />
<br />
Ancora più assurdo è indignarsi perché l'Italia non abbia preso una posizione netta in merito alla vicenda Snowden. Politicamente non contiamo nulla in casa nostra, figuriamoci a livello internazionale. Il nostro strumento privilegiato per rapportarci all'estero, è la ricerca di compiacenza. Quelli che tengono in mano il bastone grosso, silenziosamente soppesano benissimo quanto ridicolo sia il nostro bastone con la trombetta di carnevale, di ottimo design ma pur sempre di plastica. Sanno che è innocuo, sanno che il nano politico bisogna lasciarlo sfogare un poco, tanto poi torna a cuccia. Mi stupisco a leggere lo stupore di chi si stupisce che l'Italia non si comporti come un paese diverso dall'Italia. Gli Stati Uniti ci sorridono perché noi siamo dei bravi galoppini, in abiti griffati, ma pur sempre galoppini, siamo docili e ospitali verso le loro basi militari sul nostro territorio, la commessa di F35 sta lì ad esempio. Aspettarsi che l'Italia faccia un gesto dignitoso verso gli Stati Uniti, è come pretendere che una prostituta si indigni moralmente col proprio magnaccia. Oppure aspettarsi che si possa offrire rifugio in una stanza di un bordello (politico, senza offesa per quelli veri) a uno che ha fatto un affronto al tenutario del bordello stesso. Il <i>protettore</i> continua a sputarci in faccia come e quando vuole, come con l'omicidio Calipari, come con il dramma del Cermis, come, probabilmente, con Ustica. E noi giù a rinnovare stima commerciale e sudditanza politica all'alleato d'oltreoceano.<br />
<br />
Questo bordello si chiama realpolitik internazionale, un meccanismo che non ha nulla da spartire con la Pace, ma un meccanismo dentro il quale Edward Snowden è una grave minaccia ai buoni rapporti di <i><a href="http://leg16.senato.it/application/xmanager/projects/leg16/attachments/dossier/file_internets/000/006/927/70.pdf">peace-keeping</a></i> tra paesi amici, uno scarafaggio che molesta i borborigmi digestivi dei Nobel per il Quieto Vivere.<br />
Occhio non vede, orecchio non ode, cuore non duole: l'unico modo per rimanere sia politicamente amichetti da Nobel, sia umanamente, reciprocamente sopportabili.<br />
Come le tre scimmiette: <a href="http://video.corriere.it/bonino-italia-non-dara-asilo-snowden/46125ec2-e4c2-11e2-8ffb-29023a5ee012">alla terza</a> il compito di non parlare e non fare domande.<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-62871965948030071822013-06-27T18:04:00.001+02:002013-06-28T11:45:00.351+02:00F35: il senso di Italo Italia per la crisi<i>"Per amare la pace, armare la pace"</i>: <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/06/26/F35-Mauro-Ami-pace-si-deve-armare_8933543.html">questo è il pensiero</a> del ministro della Difesa Mario Mauro, in merito all'acquisto dei cacciabombardieri F35. Alla sua amata, Mauro potrebbe almeno usare la cortesia di non violentarla, abusandone il significato, allorché la costringe a far marchette per poter acquistare strumenti bellici, che della pace sono l'esatto opposto concettuale. Se proprio si vuol provare ad amare la pace, bisogna cominciare col disinnescare ogni uso improprio della parola. Personalmente, armarsi e usare la forza non lo reputo immorale, se occorre a difendersi. Armarsi, fare la guerra in casa d'altri, quello sì mi suona immorale, prima che incostituzionale. Almeno cerchiamo di riformulare un linguaggio cui ci siamo passivamente assuefatti. Impariamo a discutere se abbia senso andare a far guerra all'estero per mantenere sotto controllo scenari e canali commerciali a noi convenienti. E smettiamola con l'ipocrisia di "esportare la democrazia", andando in "missione di pace". Lasciamola in pace, la pace, quando si parla di guerra.<br />
<a name='more'></a><br />
Ha uno strano concetto dell'<i>Amore</i> e della <i>Pace</i>, il nostro ministro. Forse <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Mauro">si sarà formato</a> sui solidi valori cristiani delle crociate in Terra Santa. Forse da lì avrà appreso che per amare la pace bisogna insegnarle a pilotare un cacciabombardiere. Guerra e pace, per me, hanno dignità separate, sono differenti espressioni delle necessità umane. All'occorrenza, uno stato laico non dovrebbe aver bisogno di paraventi religioso-pacifisti per armarsi o intraprendere azioni militari. Affermare che si "arma la pace per amarla" dimostra che si può bestemmiare l'uomo senza nominare Dio.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
***</div>
<br />
Se poi veniamo alla stringente attualità, non occorre nemmeno disquisire sulla terminologia usata. Pare - dico, pare - che siamo in un momento di crisi economica. Se vogliamo prendere seriamente questa crisi, proviamo a uscire dall'indistinta massa di decine di milioni di individui, dove c'è chi sta male, chi malissimo, chi vivacchia e chi se la gode. Proviamo a immaginarci un unico grande individuo che ci accorpi tutti, con i connotati dei dati statistici. Chiamiamolo <i>Italo Italia</i>, questo individuo-Paese. Dunque, si narra che Italo Italia sia in un momento di grande difficoltà, fatica a trovare lavoro, fatica ad arrivare a fine mese (in realtà non è vero "che non ci arriva a fine mese", altrimenti non sarebbe ancora vivo al primo del mese successivo; fa una fatica bestia, ma ci arriva in fondo alla pagina del calendario, per poterla girare e riprendere il conto delle settimane). Questo Italo Italia dice di trovarsi con pochi soldi per mangiare, gli mancano i mezzi di sostentamento. Però, chissà come, dice anche di volersi comprare <a href="http://www.lettera43.it/economia/macro/f35-aumentano-i-costi-dei-cacciabombardieri_43675100450.htm">dei bei modellini di F35</a> telecomandati da far volare al parco. Non so se voglia sparare nel culo alle rondini o disegnare <i>pacifiche raffiche </i>di cerchi d'acqua nel laghetto. So solo che sono costosetti, ma Italo Italia dice che rientrano tra le sue necessità primarie del momento, che senza gli F35 non può proprio stare.<br />
<br />
Beh, per come la vedo io, se Italo Italia mi dice che ha lo stomaco intento a ciucciarsi una costola, e mentre lo fa entra nel negozio di modellismo a comprarsi un bel po' di F35 nuovi fiammanti per giocare ai Guerrieri della Pace, o non è vero che Italo Italia è in condizione critica per vivere, o non conosce il significato della parola "crisi", oppure la crisi ce l'ha, ma nel cervello. Io non ci credo che un Paese preoccupato di investire svariati miliardi in arsenale bellico, sia davvero in una condizione di crisi drammatica. È soltanto propaganda, o tutt'al più crisi d'identità.<br />
<br />
Se avete tra i 15 e i 25 miliardi da spendere <a href="http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Difesa-via-libera-Camera-mozione-maggioranza-F35-381/26-06-2013/1-A_007271110.shtml">per l'acquisto di caccia F35</a>, fatelo pure, ma evitate sia di armare la pace sia di armare discorsi del cazzo sulla crisi occupazionale e sui poveri giovani senza lavoro. Cercate almeno di preservare la gente da una presa per il culo. E conseguente crisi di nervi.<br />
<br />
Ma forse sono io ad avere uno strano concetto delle parole <i>Pace, Amore, Crisi e Dramma</i>.<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-15974784356112720962013-06-20T16:31:00.000+02:002013-06-20T16:46:01.606+02:00I Grillini e i CinquestelleFin da subito ho trovato antipatico l'utilizzo eccessivo del termine "grillino", adoperato dai media per indicare militanti ed elettori del Movimento Cinque Stelle. A volte veniva e viene fatto senza alcuna malizia, altre volte ho la sensazione che si cerchi di sminuire il valore di una scelta di voto e di impegno politico, riducendola alle dipendenze di un singolo individuo. Il termine "grillino" ho cercato di usarlo pochissimo, avendo in mente Beppe Grillo, sperando di averne abusato il meno possibile.<br />
<a name='more'></a><br />
Dopo gli ultimi accadimenti, secondo me, occorre rendere più esplicita la distinzione che ho sempre avuto abbastanza chiara in testa, nel fare uso di certi termini.<br />
<i>elettore M5S, pentastellato, cinquestelle</i>: per me indica chi ha dato fiducia e impegno nell'esperienza del Movimento Cinque Stelle. Tra elettori e militanti costituiscono svariati milioni di individui che è impossibile liquidare assommandoli in un'unica categoria dell'esistente. Hanno avuto e hanno le più svariate motivazioni a riporre fiducia nel M5S. Il voto al M5S continuo a ritenerlo tra le più sensate opzioni di voto alle politiche di febbraio.<br />
<i>grillino</i>: per me (per il significato che io attribuisco al termine) è aggettivo, all'occorrenza sostantivato, collegato direttamente a Beppe Grillo. Per me "grillino" è chi tende a identificarsi in Beppe Grillo. In tal senso, essendo Giuseppe Piero Grillo detto Beppe un preciso, singolo individuo, caratterizzato da specifico, peculiare comportamento, un'eventuale critica prende più facilmente forma e messa a fuoco.<br />
<br />
Essere elettore/simpatizzante del PD, del PDL, del M5S, equivale a parlare di contenitori generici: ogni contenitore ha dei limiti più o meno definiti, ma dentro quei limiti ognuno porta proprie specifiche aspettative originali e non del tutto sovrapponibili.<br />
Essere invece "berlusconiani", "veltroniani", "dalemiani", "renziani", "grillini", nel bene o nel male, indica un legame più stretto di sintonia - nel modo di pensare, parlare e agire - con delle precise figure umane, riconoscendovisi con un buon grado d'empatia.<br />
<br />
Rispetto agli altri, è sui "grillini" che occorre fare qualche considerazione, proprio in virtù di concetti originali e peculiari del Movimento Cinque Stelle: "uno vale uno" e "democrazia diretta dal basso".<br />
<br />
L'infervorato dibattito sull'espulsione di Adele Gambaro dal gruppo senatoriale M5S, ha fatto emergere con evidenza che i "grillini" non soltanto si identificano in Beppe Grillo, ma, tout court, identificano in Beppe Grillo il Movimento Cinque Stelle. Perché, anche volendo accettare l'idea che ci fossero gli elementi per processare la Gambaro, secondo la regola comportamentale dell'"uno vale uno", ci sarebbero stati a maggior ragione elementi per processare Beppe Grillo.<br />
Grillo diventa non processabile soltanto nel momento in cui si accetta l'equivalenza Grillo=M5S. Una tale elevazione a Grande Uno al riparo dalle regole alle quali devono sottostare i sottostanti, non ha nulla di grave. Anzi, nel PDL nessuno si sognerebbe di chiedere conto a Berlusconi del suo comportamento. Berlusconi è libero di fare ciò che vuole, infatti nel PDL nessuno pensa minimamente di proclamare un "uno vale uno" da cooperativa sociale, dentro il partito azienda del padre-padrone.<br />
<br />
Sul ruolo di Beppe Grillo, per il bene del Movimento stesso, i militanti farebbero bene a chiederne delucidazioni. Che ci sia qualche "equivoco" (eufemismo) tra ciò che Beppe Grillo sia formalmente ovvero sostanzialmente per il M5S, se lo lascia sfuggire anche Marco Travaglio, in un articolo critico verso <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/19/grullini/630689/"><i>I grullini</i></a>.<br />
All'interno dell'elenco di critiche negative al M5S, Travaglio scrive: <i>"Certo, affermare che il guaio del movimento fondato e portato al successo da Grillo è Grillo, è una fesseria." </i>In pratica elenca i sintomi, ma, al contempo, con certezza dogmatica (tutta sua e dei "grillini") imprime un arbitrario "non luogo a procedere" d'indagine verso una possibile causa della malessere. Dentro un Movimento che si fa vanto dell'"uno vale uno" e del diritto/dovere di incontro/confronto di idee, è accettabile che chi solo ipotizzi di mettere in discussione un aspetto comportamentale di <i>Uno</i> più grande degli altri, venga preventivamente etichettato come fesso? Allora ciò conferma che è giusto espellere dal Movimento qualsiasi <i>uno</i> che non conta più un cazzo dal preciso istante in cui critica Grande Uno. Ma stride fortemente con lo spirito dell'"uno vale uno" orizzontale, secondo il quale nessuno è inutile e nessuno è indispensabile.<br />
<br />
Qualche "grillino" potrebbe correttamente obiettare che Adele Gambaro non ha usato tempi e modi congrui per esternare dissenso critico. Ma bisogna andare cauti nel sollevare questa obiezione. Poiché, chi dimostra vista così acuta nell'individuare tracce di feci nella palla di fango che Adele Gambaro ha tirato a Beppe Grillo, con la stessa severità d'indagine (dopo aver richiesto nulla osta a Travaglio) va <i>coerentemente</i> constatato che Beppe Grillo ha tirato di rimando ad Adele Gambaro una palla di pura merda, ripiena di bulloni e scaglie di vetro. Infatti l'ha fatta fuori. L'unico modo per sottrarre Grillo alle critiche è collocarlo su un piedistallo, ritenendo fesso chi obietta che, nella regola dell'"uno vale uno", piedistalli non dovrebbero esisterne. Se si vuole usare un piedistallo, si organizza apertamente una struttura piramidale, solida, gerarchica, multilivello, partitica e si smette di parlare di movimento monolivello, equipotenziale, non strutturato ogni volta che torna comodo apparire "liquidi".<br />
<br />
Sono queste, secondo me, le incoerenze che andrebbero risolte.<br />
- Beppe Grillo è uno che vale uno dentro il Movimento, o vale più degli altri fino a diventare equiparabile al M5S stesso?<br />
- Beppe Grillo è un Semplice Portavoce (quindi sostituibile) o un Capo Grande Uno inamovibile?<br />
- perché Beppe Grillo può escludersi dal ruolo di parlamentare, ma al contempo andare in Parlamento a parlare in cattedra ai parlamentari M5S?<br />
- perché Beppe Grillo non accetta di valere davvero uno dentro le istituzioni, come qualsiasi altro parlamentare, preferendo arrogarsi il diritto di valere "tanti indistinti consensi" parlando dal blog o dalle piazze?<br />
- il blog di Beppe Grillo è organo di comunicazione del Movimento (quindi Grillo può pubblicare soltanto dopo preventiva autorizzazione degli eletti) o è blog personale di Beppe Grillo (quindi ogni volta che posta in libera iniziativa si rende processabile come la Gambaro allorché la offende pubblicamente, poiché il suo blog può essere liberamente letto da tanti quanti quelli che guardano un tg)?<br />
- per "Rete" e "democrazia diretta" si intende l'ampia comunità che naviga su internet o soltanto gli iscritti al blog di Grillo?<br />
- i responsi delle votazione della Rete esprimono "volontà della gente" e "consenso popolare", oppure sono l'espressione di voto di un'"<a href="http://www.beppegrillo.it/2013/06/voto_espulsione.html">oligarchia plebiscitaria</a>"?<br />
<br />
Ecco, dare risposta a certe domande aiuterebbe a capire quale piede si vuole tenere in quale scarpa, ma per farlo occorre rinunciare al comodo modello del qualunquismo, di volta in volta più comodo: quella è calzabilità di convenienza, la coerenza è ben altro, richiede misure precise e regole che valgono sempre e per tutti, a meno che non esistano eccezioni certificate o subentrino nuovi elementi nel contesto a motivare le modifiche.<br />
E forse aiuterebbe a indagare apertamente il malessere (incomprensione) del Movimento, senza precludere nessuna direzione d'indagine, intelligente o "fessa" che la si voglia pre-giudicare.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVmGgwnv2roHn8n6aNasPLQLJcZgwTt6C18VqDngfcYALZmfN454gxs-nCU-aZu6mF4oj3BKbVpiAkxccYJZpeFjfmTJBj0KCZ-ehWusb2Jky3Bz2dmMqEpx5vl1sb2PbVimDv-cOAGN0/s1600/ty.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVmGgwnv2roHn8n6aNasPLQLJcZgwTt6C18VqDngfcYALZmfN454gxs-nCU-aZu6mF4oj3BKbVpiAkxccYJZpeFjfmTJBj0KCZ-ehWusb2Jky3Bz2dmMqEpx5vl1sb2PbVimDv-cOAGN0/s320/ty.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">titolo in home page di ieri sul <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/"><i>Fatto Quotidiano</i></a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Tutto quanto sopra, soltanto nel caso che non debba valere per forza l'equivalenza elettoreM5S=grillino. Sarebbe comodo per alcuni, ma riduttivo per molti.<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-65791611836588562132013-06-18T11:33:00.000+02:002013-06-18T23:09:11.044+02:00Libertà del Populismo, Roma, 18 giugno 2013_Oggi a Brescia manifestazione a sostegno del leader del<br />
_A Brescia?<br />
_Chiedo scusa. Oggi a Roma manifestazione a sostegno del leader del partito azienda da lui fond<br />
_Partito azienda?<br />
_Mi scuso nuovamente, è che non so perché ma continuo a pensare a Brescia. Rifo. Oggi a Roma manifestazione in difesa del principio dell'uno vale un<br />
_Uno vale uno?<br />
_mmm... Oggi a Roma manifestazione a sostegno di Grande Uno e della sua battag<br />
<a name='more'></a>_Grande Uno, quello proprietario del marchio, quello che li tiene tutti per le palle sotto costante ricatto di ritirare il brand dal mercato?<br />
_Sì, beh, ma Grande Uno ha bisogno di sostegno per la sua battaglia a favore della democrazia diretta.<br />
_Democrazia diretta? La gogna mediatica del Tribunale del Popolo? L'oligarchia anonima in stile politburo, spacciata per luminosa manifestazione della volontà popolare? Quella democrazia diretta?<br />
_Ma così ognuno può sentirsi responsabilizzato nel dover scegliere sulle decisioni cruciali e<br />
_Nel senso che così un parlamentare è esentato a vita dal doversi assumere una responsabilità in proprio, ma si limita a votare per rimettersi alla volontà sì, rimettersi alla volontà no di Grande Anonymous, al servizio di Grande Uno? Così non sbagliano mai vero? Le mani le lasciano sporcare a chi maneggia il mouse.<br />
_mmm... ma non è che tu sei Casta?<br />
_Perspicace, non si può certo dire che tu non sia perspicace, né?<br />
_Ecco, lo ammetti, è evidente che tu parli così perché hai i tuoi interessi e possedimenti da difendere. Tu sei dell'Italia A, ma il nostro Beppe, dalla tolda del suo yacht, guiderà noi reietti, noi esclusi dell'Italia B verso<br />
_E gli altri? Serie C o torneo di beach volley? No dico, quelli che dissentono internamente alla Lambada sotto le Estrellas? A quale campionato li fate iscrivere?<br />
_Tu sei un provocatore di professione, un troll pagato. Stai attento perché giorno verrà che anche su di te si abbatterà il Giudizio!<br />
_Il Giudizio Universale? Quello di Dio?<br />
_No! Il <a href="http://ilnichilista.com/2013/06/18/il-caso-gambaro-sedici-anni-prima/">Giudizio della Rete</a>!<br />
_Ah beh, ma io nel caso mi appello.<br />
_???<br />
_Al Materasso, mi appello al Materasso. L'hai sentita no la vostra deputata Paola Pinna? <i>"Ci stanno talebani e dissidenti" </i>ha detto, e<b> <a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/06/18/m5s-pinna-nel-movimento-ci-sono-talebani-clima-da-psicopolizia/236928/">ha aggiunto</a></b> che una voce critica può solo cercare la stampa, perché dentro nessuno può mettersi contro la Voce del Blog di Grillo. È uno scontro impari: quella schiaccia chiunque. Allora che dici, lo organizziamo il torneo di <i>Psicopolizia</i>? Alla Rete facciamo indossare le pettorine da talebani e al Materasso quelle dei dissidenti? Arbitra Permaflex. Può venirne fuori una cosa simpatica, tipo calcio australiano con mazza da hockey a uso libero. Una roba nuova, almeno.<br />
_Tu sei davvero un ingrato. Beppe Grillo sputa sangue, fatica e bollicine millesimate per tutti noi indegni sudditi e tu non lo veneri. Sei proprio uno stronzo. Lo stile di Grillo è sempre stato quello, lui può piacere o meno, ma è coerente.<br />
_Beh sì, se volgarità e offesa sono uno stile espressivo, sì, indubbiamente questa coerenza non gliela guarisce più nessuno. Ma forse hai ragione, sai. Sono io troppo diffidente, troppo cavilloso, troppo, troppo casta ecco! Sono troppo casta.<br />
_Almeno lo ammetti. Tu sei casta, se non sei con noi, sei uno di loro. Chissà da quanti anni campi sulla pelle degli altri. E poi gli altri non hanno forse altre forme subdole di volgarità? Non sono altrettanto offensivi?<br />
_Appunto, tali e quali. Nulla di nuovo sotto il sole. Vedo che siamo d'accordo.<br />
_Vuoi confondermi, sei solo un mortozombie di un regime marcio.<br />
_Eh, vero, che sei perspicace s'era già capito. Ma adesso che si fa con la Pinna? E gli altri 42 che hanno dato voto negativo a rimettersi al parere della Rete? Non hanno tradito il rapporto di fiducia cieca nel discernimento della Rete? Quelli non li sottoponete al Televoto del Grande Fratello?<br />
_Ora stai esagerando, occhio casta! Sei morto bastardo!<br />
_Eh no, occhio tu che stai sminuendo, piuttosto. L'ha detto pure Laura Castelli: <i>"Stop ai deputati egocentrici"</i>. Nella democrazia diretta dei Grillo Fan Club, che nessuno osi pensarsi uguale a Grande Uno. È diritto di nascita di Grande Uno. Se una caccola di piccolo uno lo critica pacatamente, lui ha diritto di offenderlo, espellerlo e pretendere pubbliche scuse. Capisci in che guaio ti stai cacciando?<br />
_Io? Tu piuttosto.<br />
_No, no, tu. Se tu critichi la mia critica a Pinna e dissidenti, stai di fatto criticando la critica che i talebani farebbero alla mia critica. Non vorrai mica criticare i talebani? Non vorrai mica metterti contro il Tribunale del Popolo?! Stanco di vivere?<br />
_Cazzo no, vero.<br />
_Sii cauto, perché dietro la maschera del Vendicatore c'è il ghigno di <i>Grillo Domina!</i> Se Guy Fawkes esiste, è ovunque tranne che in Casa Grillo.<br />
_Dannato pennivendolo.<br />
_Dai, non ti voglio complicare la vita, che di certo anche tu tieni famiglia. Continua pure il comunicato ufficiale della Stasi che vuole fare uscire dalla stasi questo paese di italioti - così li chiamate no? - dai.<br />
_Ufff! tu zitto però.<br />
_Muto come un pesciolino, promesso. Anzi, come un grillino.<br />
_Oggi a Brescia manifestazione a sostegno<br />
_Arridaje. A Roma!<br />
_Sì giusto, oggi a Roma, martedì 18 giugno 2013.<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-28797010455965666712013-06-13T18:09:00.002+02:002013-06-14T10:55:59.508+02:00Spero che voi leggete tanti libri<i>"</i>Leggete<i> può essere un imperativo, ma anche un congiuntivo esortativo."</i><br />
[Nicola Morra, ma anche carta-forbice-sasso]<br />
<br />
Sono dell'idea che un bravo giornalista debba saper evitare i falsi bersagli, offerti dall'intervistato. Dovrebbe scansarli, da bravo siluro, per non perdere di vista le questioni fondamentali e puntare diritto sull'obiettivo primario della professione: offrire al pubblico il migliore prodotto d'informazione possibile. Non deve lasciarsi distrarre dalle facili esche che gli vengono sventolate davanti durante un'intervista. Invece spesso vediamo locuste con un microfono in mano, che corrono a far capannelli a destra e a manca, fameliche e ghiotte proprio di quei brandelli che fanno tanto gola a un'informazione ridotta a rotocalco scandalistico da topless sotto il sole. Soprattutto le prime firme, quando si presenta l'occasione di porre davvero domande scomode, se ne guardano bene, poiché scomodità e sconvenienza vanno spesso a braccetto. Il quieto vivere consiglia di raccattare bisticci da pianerottolo. Così il giornalista si perde oziosamente dietro pignolerie secondarie e futili, alla polemica contrappone la permalosità, e si realizza un video di puro battibecco, coraggioso autocompiacimento e personalismo piccato, ma pure in grado di lasciare lo spettatore allegramente appagato e disinformato al punto in cui stava prima di vederlo.<br />
<a name='more'></a><br />
Il resto è semplice constatazione. Nicola Morra che decide di complicarsi la vita, elevandosi al maestrino che invita a leggere più libri, per subito dopo seppellirsi sotto la personale coniugazione del verbo "leggere", si trasforma con le proprie mani nel peggior scoop di se stesso. Non so dei giornalisti seri, ma di quelli da Novella2000 certi suggeritori di servizi <i>irrisori</i> sono manna dal cielo. Se non ti fai avveduto Nicola, ora che sei capogruppo e portavoce, le locuste ti si pappano in un sol boccone. E poi avrai il tuo bel dire che sono formiche rosse d'apparato.<br />
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Ho controllato, ma quel <a href="http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/morra-m5s-litiga-con-i-giornalisti-leggete-piu-libri/131822/130343">congiuntivo esortativo</a> non sono proprio riuscito a trovarlo. Si vede che "<a href="http://www.coniugazione.it/verbo/leggere.php">leggiate</a>" è informazione di casta.<br />
Mi azzardo a pensare che l'errore possa essere <i>indicativo</i> di altre carenze e supponenze.<br />
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Sono certo che il senatore Morra volesse precisare, in buona fede, che la sua esortazione a leggere libri (esortazione validissima per chiunque, tra l'altro) non avesse intenti arroganti. A quel punto, per dismettere qualsiasi fraintendimento d'alterigia, ha cercato di togliersi la corona imperiale, finendo però col coniugare la suola a un'umile buccia di banana, insidiosa e senza bollino blu.<br />
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K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-14457606628737736752013-06-05T23:10:00.000+02:002013-06-06T11:16:24.966+02:00Spunti di comunicazione a Cinque Stelle<div>
<div class="MsoNormal">
Supponiamo che un individuo ritenga la televisione un calderone caotico, confusionario e pure infido, che, anche osando gettarci dentro il proprio messaggio, rischierebbe di vederlo restituito travisato e distorto.</div>
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Supponiamo che quello stesso individuo, essendo per qualche ragione un soggetto appetibile da intervistare, sia anche consapevole dell'importanza del mezzo televisivo per comunicare il proprio pensiero a un'ampia fascia di cittadini.<br />
Quell'individuo potrebbe decidere di comportarsi nel modo seguente.<br />
<a name='more'></a><br />
Basandosi sui propri criteri di valutazione, inizia con lo scartare quelle trasmissioni e quei conduttori che ritiene non attendibili. Rifiuta di partecipare, rifiuta l'intervista, evita di dare loro lustro, tanto o poco che sia, con la sua presenza. Rimangono in lista pochi programmi, pochissimi nomi. Avendo in testa una certa idea di come dovrebbero essere un dibattito e un'intervista per produrre un qualche contenuto valido che arrivi allo spettatore, quell'individuo prima di accettare l'invito in trasmissione, stabilisce con il conduttore le modalità per partecipare. Ad esempio, potrebbe voler parlare soltanto con il giornalista che conduce la trasmissione, rispondendo soltanto alle sue domande. Magari potrebbe non volere pubblico in studio (il cui contributo spesso si riduce all'applauso, di per sé condizionatore d'opinione).<br />
Sulle domande, spero non imponga alcuna censura preventiva, poiché, per come la penso io, è diritto porre liberamente qualsiasi domanda, essendo nel pieno diritto dell'intervistato non rispondere.<br />
Stabilito il format, il nostro individuo va in trasmissione e, stando agli accordi, viene intervistato dal giornalista. Starà allora alla competenza e alla buonafede del giornalista fare domande di qualità che stimolino risposte di qualità e quindi un'esperienza d'informazione di una certa qualità.<br />
<br />
Bene, un individuo che si comportasse così avrebbe tutto il mio apprezzamento, poiché sono convinto che non basta prendere atto che la comunicazione televisiva è spesso carente e condizionata, è anche necessario criticare costruttivamente proponendo validi esempi alternativi. Bisogna sapersi sottrarre ai confronti scadenti, privilegiando quelli di maggior valore. Ed è così che si sono comportati i due parlamentari del Movimento Cinque Stelle. Luigi Di Maio a <i>Otto e Mezzo</i> si è lasciato intervistare da Lilly Gruber. Nicola Morra a <i>Piazza Pulita</i> è stato intervistato da Corrado Formigli. Mentre dalla Gruber è già prevista la formula "conversazione al tavolo", è a <i>Piazza Pulita</i> che si è vista maggiormente l'impronta dettata dalle condizioni sine qua non.<br />
<br />
Piccola parentesi: a me poco interessa cosa abbia detto il senatore Morra, se siano state affermazioni piene o vuote, condivisibili o no; mi piace il fatto che per un po' di tempo ci siano state due persone che parlavano, senza sovrapporsi, avendo la possibilità di sviluppare un flusso logico argomentativo, uno ponendo domande l'altro offrendo risposte.<br />
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Finita l'intervista, <i>Piazza Pulita</i> è tornata alle sue esigenze di talk show da rete commerciale, con discorsi spezzettati, concitati, uno che parlava sopra l'altro, applausi, ecc. In particolare ho trovato sgradevole l'imbronciata lamentela di Pierluigi Battista nei confronti del parlamentare M5S. Secondo Battista tutti devono partecipare alla trasmissione accettando di dialogare con tutti. Battista è libero di tenersi la convinzione che tutti debbano interloquire con lui, io invece penso che ognuno scelga liberamente di relazionarsi con chi gli comoda e soltanto nei modi che ritiene per lui accettabili. Soprattutto, se mi cercate per rilasciare un'intervista, non sono io che cerco voi, siete voi che avete bisogno di me, quindi, nei limiti del buon senso, posso anche dettare le modalità.<br />
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Anche perché le trasmissioni che dibattono di politica si riducono spesso alla ricerca della spettacolarizzazione, del "per favore parlate tutti insieme, altrimenti c'è il rischio che qualcuno capisca qualcosa" (<i>Processo del Lunedì</i> docet). Da Santoro gli applausi sono rigorosamente schierati, a <i>Ballarò</i> invece ogni ospite si porta la sua claque personale. Ieri sera, per quel che mi riguarda, tre ore di trasmissione hanno prodotto meno comunicazione utile dei <a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/06/04/m5s-morra-tv-deve-occuparsi-di-cio-che-e-concreto/235323/">pochi minuti di intervista al senatore M5S</a>.<br />
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Penso che per offrire una informazione di qualità, occorra prima approntare dei momenti di comunicazione in grado di fornirla. Solo a quel punto si può migliorare la qualità dei contenuti e magari conviene che il giornalista - in questo caso Corrado Formigli - non sprechi l'occasione con domande stucchevoli e insistenti sulla busta paga dell'intervistato.<br />
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Avere il coraggio di accantonare dei talk show che sanno sempre di varietà e poco di politica, può essere una scelta libera e forse pure conveniente anche per un canale commerciale (<i>Zeta</i> di Gard Lerner offre momenti di concreto, costruttivo confronto tra i pochi ospiti in studio col conduttore). Senz'altro dovrebbe essere un dovere, prima che un diritto di scelta, sui canali Rai, se vogliamo cominciare a parlare di servizio d'informazione pubblica. Ma si tratta di passare dal Via col Vento di Bruno Vespa a un'idea di servizio pubblico estraneo a logiche commerciali, dove l'informazione sia il meno possibile cloroformio o mistificazione. Quindi, buona fortuna al Movimento Cinque Stelle per la Presidenza di Vigilanza Rai.<br />
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Purtroppo, nel computo bisogna mettere anche un venditore di pentolame, che nel frattempo stila liste di conti da far pagare ai giornalisti non graditi, li assomma tutti equiparandoli a criminali, instilla odio contro l'intera categoria dell'Informazione, dà in pasto alla folla l'idea che egli solo diffonda verità, e <a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/06/04/grillo-nuova-guerra-contro-stampa-giornalisti-spregevoli/235310/">impartisce ordini</a> ai suoi scagnozzi di oscurare il diritto di cronaca in una piazza pubblica.<br />
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Peggio della peggiore informazione, per me, esiste soltanto <a href="http://www.youtube.com/watch?v=due3oNqxrYE">la volgarità della censura</a> e il rifiuto preventivo, assoluto del confronto.<br />
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K.<br />
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-61554289166174115502013-06-03T23:53:00.000+02:002013-06-04T00:13:01.991+02:00Arrendiamoci, siamo "largamente" circondati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnnzIiJZEfMDY4pQXaeSHiR8ZwlO9zfW9DdBKXBynTOkofk5p0QQV5ev_whgoSbZsvNPlQoq_Gdycm0kmwYf3qNvLEoo31W8nGEkVtmijQyClFGlhDQZbxMvCSJzXCeUWQhYV3cZVtNrI/s1600/Nuova+immagine+bitmap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnnzIiJZEfMDY4pQXaeSHiR8ZwlO9zfW9DdBKXBynTOkofk5p0QQV5ev_whgoSbZsvNPlQoq_Gdycm0kmwYf3qNvLEoo31W8nGEkVtmijQyClFGlhDQZbxMvCSJzXCeUWQhYV3cZVtNrI/s320/Nuova+immagine+bitmap.jpg" width="320" /></a></div>
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Il primo impulso, leggendo una dichiarazione del genere, è un misto di ammirazione, per il coraggio, e di spaesamento... sempre per il coraggio. Ce ne vuole a osare tanto senza vacillare e senza arrossire. La facile tentazione è di liquidare Angelino Alfano come il corvo rockfeller del ventriloquo di Arcore, un fenomeno da baraccone insomma.<br />
E si sarebbe tentati di etichettare come porcata quel provvedimento sull'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, che quelli delle larghe intese si manterrebbero, di poco decurtati, già per i prossimi tre anni. Non lo chiamo porcata, per rispetto ai suini, che di benefici ne offrono tanti (basti citare salsicce e cotechini).<br />
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Oltre lo sterile sfottò, occorre prendere atto (lo facciamo ormai da vent'anni) che tanti fenomeni, da baraccone fino al giorno prima delle elezioni, una volta usciti dalle urne diventano, puntualmente, fenomeni di fisiologica rappresentanza sociale da palchi parlamentari. Nella sostanza, libere elezioni portano in superficie spontanei sintomi, naturali, fisiologici, proporzionalmente distribuiti, appunto di ciò che la società è nel suo complesso, bella o brutta che la si reputi. Recentemente ne sono emersi di nuovi.<br />
<br />
Non verso i rappresentanti, ma verso coloro che continuano a reputarli degni di rappresentarli, andrebbe rivolta l'attenzione. Questa considerazione vale per qualsiasi parte e schieramento. Sicuramente, come in qualsiasi comunità, tanto più in una di sessanta milioni di abitanti, ci saranno degli scemi del villaggio. Però è banale pensare che sia la stupidità a tenere in piedi un simile teatrino da così lungo tempo. Magari, più semplicemente, prevale un sentimento di intelligente, ben soppesata convenienza, quindi successiva identificazione.<br />
<br />
In ordine di tempo Grillo non ha fatto altro che palesare in maniera più teatralizzata, un ragionamento di pancia che il PD ha portato avanti, in maniera fallimentare, per svariate batoste legislative, pensando che Berlusconi sia il problema, che sia il cattivo da abbattere. E gli attivisti di #occupyPD rischiano di seguire la stessa strada, indignandosi di fiammata per il comportamento dei loro vertici, pronti a sdoganarli l'indomani (se l'autunno mi smentirà, avrò di che goderne). Questo ragionamento consiste nell'attaccare il vertice, il <i>capo</i>, come se ogni eletto non fosse tale per libero conferimento di autorità, che gli deriva dal proprio <i>corpo</i> elettorale.<br />
<br />
La frase di Grillo: "Arrendetevi, siete circondati!", può anche divertire nel suo umorismo lanzichenecco. Però, spento il microfono, rimane un tragico equivoco di fondo. Non si tratta di mettere a ferro e fuoco la roccaforte di qualche centinaio di parlamentari. Si tratta di prendere atto, prima di tutto, che fuori dalla palazzina ci stanno decine di milioni di "singoli, normali, fenomeni quotidiani", che sono a favore di quei dignitari. Chi sta sopra trova più comodo attaccare il bersaglio con occhiolino a favor di popolo, poiché attaccare il bersaglio vero urterebbe un ben più intimo furor di popolo, molto suscettibile nella irreprensibilità della propria parte. Lo slogan indignato di un'indimostrata superiorità della società civile sulla classe politica, distoglie l'attenzione dal vero stato di salute della presunta "sana" società. Si rischia la scoperta dell'acqua calda della media statistica: i cittadini valgono i loro politici.<br />
<br />
Noi Italiani siamo svariate decine di milioni aventi diritto di voto. Noi votiamo i nostri rappresentanti. Chi sta in alto, sulla scena politica, ci piaccia o meno, ci rappresenta, ognuno rispecchiandosi in chi preferisce. È al popolo che ogni leader dovrebbe gridare "Arrenditi Italia, sei circondata!".<br />
Se si reputa patologica la nostra classe politica, allora bisogna accettare l'idea che c'è della malattia nel tessuto sociale, del quale la politica fa parte. E ci sono due strade per "far cambiare idea" al popolo, alla gente. Si può sbrigativamente cercare di incendiare il Palazzo, per <i>poi</i> scoprire che ci sono anche decine di milioni di persone da "rieducare". Oppure si può - ma per farlo occorre pazienza, capacità e tanto buon esempio - intraprendere un lavoro lungo, faticoso, capillare di educazione civile di esseri pensanti. Questo processo potrebbe innescarsi nelle agenzie educative, scuole e istruzione in primis, e non certo delegando alla Rete compiti che non le competono, pensando che i social network siano la soluzione sbrigativa capace di colmare il vuoto che è altrove, nel vissuto reale. L'informazione, da sola, non genera formazione.<br />
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La prima via, <a href="http://www.corriere.it/politica/13_giugno_01/grillo-faremo-conti-stampa-rodota-gabanelli_cd9e6576-cadb-11e2-ac00-d808e70c9e2d.shtml">pronta a presentare il conto</a> a chi non la pensa come te, abbassa il livello sociale e ha ben poco di direttamente democratico o intelligentemente rivoluzionario.<br />
La seconda via, di faticosa ascesa, eleva alla fine il livello sociale, consolidandolo nel tessuto civile. Ma è, appunto, via lenta e impegnativa, quasi rivoluzionaria nella sua verginità di percorso. Ormai non c'è forse più tempo, ma si dovrà prima o poi, inevitabilmente, ripassare da lì, poiché una società sale con la consapevolezza che germoglia dal basso, non con i miracoli calati prepotentemente dall'alto.<br />
<br />
L'attuale situazione, non può nemmeno definirsi la terza via, perché quella di cui Alfano è entusiasta è una stasi civile che dura da vent'anni e che, se avanza, lo fa ormai con rantolo inerziale.<br />
L'unica smunta consolazione, qualora andasse tutto a scatafascio, è che di preziosità da salvare ne rimane sempre meno. Vite delle persone a parte.<br />
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K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-29349865058852564422013-06-01T17:10:00.000+02:002013-06-01T21:57:12.396+02:00Beppe ci impara l'educazione<i>(Dove non si disquisisce di politica o scelte elettorali, ma soltanto di qualità delle interazioni umane e delle dinamiche aziendali.)</i><br />
<br />
Ipocrita è colui che, non essendo intervenuti nuovi elementi di critica sostanziale per mutare opinione, la muta ugualmente essendo invece intervenuti nuovi elementi di convenienza spicciola e tornaconto personale. Gli ipocriti, d’altronde, sono poco avvezzi all’onestà.<br />
<div class="separator" style="clear: both;">
Il 17 aprile Beppe Grillo dichiarava: <i>“Stefano Rodotà è un uomo di 80 anni, ma sembra un ragazzino.”</i></div>
Il 30 maggio Beppe Grillo dichiarava: <i>“Rodotà è un ottuagenario miracolato dalla Rete.”</i><br />
<a name='more'></a><br />
Quali sconvolgenti elementi saranno mai intervenuti a far così mutare l’opinione di Grillo nei confronti dell’età sociale del giurista, quel matusa sbrinato proprio da Grillo (che pare quindi affetto da mania di persecuzione e comportamenti autolesionisti, oltre che da turbe schizofreniche), perché diventasse <a href="http://www.beppegrillo.it/2013/05/cca_nisciuno_e.html">una complottistica minaccia di spaccatura</a> per il Movimento Cinque Stelle?<br />
È presto detto: è stata <a href="http://www.corriere.it/politica/13_maggio_30/rodota-grillo-sbaglia_d8985e46-c8f6-11e2-b696-db4a64575c16.shtml">un’intervista</a> rilasciata da Stefano Rodotà, al Corriere della Sera, in data 30 maggio, nella quale muoveva educate, argomentate critiche, al M5S.<br />
<br />
Beppe Grillo, come è costume di chi soppesa il prossimo con investiture pregiudizievoli e repentine delegittimazioni acritiche, <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/05/i-vasi-comunicanti-del-gioco-al-ribasso.html">lo ha puntualmente rinnegato</a>, togliendogli il tocco della sua risata taumaturgica.<br />
Non reputandosi soddisfatto - poiché, come insegna John Steinbeck in <i>Quel fantastico giovedì</i>, un lombrico non può avere consapevolezza di se stesso, poiché qualora ci riuscisse, un istante prima avrebbe smesso d’essere un lombrico; il che vale anche per gli imbecilli, di modo che possano continuare a esistere senza essere schiacciati da un profondo senso di imbarazzo e inadeguatezza interiori – l’indomani Beppe Grillo ha pure voluto impararci l’educazione.<br />
Ha quindi twittato, a beneficio della gente, una pillola di bon ton.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1tGCQxzxgIft2gQPiRrPSEoeWhyYmKzrfXS3f99os-F6ULCvaSQxQd6z6VmwosOXh3xWFNYsfEx1S5VZyLjd3kTl_INiXGi9kkvGrFrgMk9A4p5waxH4NWCnZbJx5zEOiwgJiJ8prVlg/s1600/Nuova+immagine+bitmap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1tGCQxzxgIft2gQPiRrPSEoeWhyYmKzrfXS3f99os-F6ULCvaSQxQd6z6VmwosOXh3xWFNYsfEx1S5VZyLjd3kTl_INiXGi9kkvGrFrgMk9A4p5waxH4NWCnZbJx5zEOiwgJiJ8prVlg/s320/Nuova+immagine+bitmap.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Che non sappia che la carta si lascia scrivere e a volte pure leggere?</td></tr>
</tbody></table>
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Funziona così nell’idea che Grillo ha in testa di democrazia limpida, diretta e aperta all'ascolto dei pareri altrui: non soltanto Grande Uno ha il diritto di sputtanare e offendere pubblicamente chi gli comoda, dal blog o da un palco, invocando pure la diretta streaming in casa d’altri, ma quando qualcuno desidera non dico offenderlo, ma semplicemente muovergli una critica, lo deve fare usando la linea riservata, chiedendone autorizzazione preventiva, che il volgo non abbia a sapere che una nuvoletta oscura l’Astro splendente.</div>
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Ciò è strano anche perché, in linea con quella coerenza tanto decantata, ma che un ipocrita non conosce minimamente, mi sarei aspettato di vedere Grillo congratularsi con Rodotà per aver offerto al libero dibattito della piazza, in modalità “streaming”, la possibilità di riflettere e confrontarsi sulle opinioni del giurista, senza sacrificare i suoi pensieri a una conversazione carbonara con Grande Uno.<br />
<br />
Particolarmente significativa è anche la dichiarazione rilasciata da un parlamentare cinquestelle. Andando a memoria ha pressappoco risposto: “Quella tra Grillo e Rodotà è una normale dialettica tra differenti punti di vista, e poi si sa che lo stile di Grillo è quello.”<br />
Certamente era inutile aspettarsi che un piccolo uno, che accetta di fare il dipendente in un’azienda gestita da Grande Uno, potesse muovere la minima critica al principale. Ma è comunque emblematico osservare la medesima, identica giustificazione dei seguaci di Berlusconi alle innumerevoli uscite volgari e offensive del loro padrone.<br />
<br />
Sì da per ovvio che replicare con l’offesa a un’osservazione critica costituisca “confronto dialettico”. Si da per ovvio che “maleducazione” e “volgarità” siano sinonimi di “differente stile argomentativo”. Si dà per ovvio che se uno dovesse risentirsene, è soltanto un permaloso che non sa apprezzare le battute umoristiche.<br />
È ovvio, anche, che prima di parlare occorre sempre pensare, non tanto cosa convenga dire, ma piuttosto cosa convenga tacere. Per non uscire dalle grazie di Grande Uno.<br />
<br />
Intanto stamane una delegazione di parlamentari del M5S è stata convocata da Casaleggio e Grillo per decidere se deliberare qualcosa in merito ai borbottii interni dovuti alla vicenda Rodotà. Stranamente, nessuna riunione o televoto si sono resi necessari per autorizzare il portavoce del Movimento a offenderlo. Il che è comprensibile in un'azienda, quando colui che è spacciato per un ufficio stampa di piazza è anche il titolare del contratto di proprietà di marchio e logo del movimento. Sempre meglio cautelarsi, prima che a qualcuno venisse la bizzarra idea di usare il vivavoce...</div>
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K.</div>
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-82490091709778738612013-05-30T19:55:00.000+02:002013-05-31T11:20:10.156+02:00I vasi "comunicanti" del gioco al ribassoDa anni, lustri, decenni, la politica ha segnato una costante emorragia di contenuti validi, un continuo gioco al ribasso verso le secche della mediocrità inconcludente. Ciò ha generato il ristagno di moto apparente intorno a particolari fittizi (il mulinello dell'imu ne è l'ultimo esempio) fino al totale impaludamento nella paralisi delle proposte fattive. Questa deriva verso le sabbie mobili del confronto politico ha però generato un altro fenomeno idrosociologico. A forza di giocare al ribasso, a forza di affossarsi vicendevolmente tirando a campare sull'accusa dei vizi altrui (gli altri sono puttanieri, gli altri sono moralisti), il livello del confronto ha raggiunto il fatale, inesorabile punto critico d'innesco dell'interscambio. Avvilisci oggi, riabbassa domani, anche i mediocri si sono sentiti (giustamente) legittimati a entrare in gioco, anzi strattonati per la maglia anno dopo anno perché nel gioco ci entrassero.<br />
<a name='more'></a><br />
Viene alla fine logico pensare che, se basta attaccare i vizi e le magagne degli altri per fare politica, allora chiunque può reputarsi sufficientemente virtuoso per gettarsi nella mischia. Dall'ampio bacino di compensazione della mediocrità, si è riversata in politica una marea liquida di melma, ulteriore e diversamente uguale. La cattiva politica ha permesso al vascone dozzinale e marginale di comunicare, <i>allo stesso livello</i>, con la vasca principale.<br />
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Grillo può sbraitare fin che vuole, impartendo quotidiani diktat (pena espulsione) sul divieto di mischiarsi agli altri. Proprio il fatto che un fenomeno umano come Grillo possa riscuotere consenso, dimostra che il mischiamento al ribasso è già avvenuto. Sarà forse un male necessario, è certo che il fenomeno di depressione degli standard sociopolitici doveva alla fine innescare il mescolamento.<br />
<br />
La Rete dei social network, in questa dinamica dei più bassi fluidi umorali, gioca davvero un ruolo fondamentale. Nei blog, su facebook, ancor più su twitter dove è possibile rivolgersi a chiunque direttamente senza bisogno di presentarsi o chiedere permesso, anche l'ultimo degli imbecilli può inventarsi una dignità di spessore pubblico. Volendo, può anche scegliere di importunare, irridere e offendere sguaiatamente chicchessia. In Rete basta attivare un account, e nel gioco al ribasso possiamo illuderci di essere tutti intelligenti e tutti stupidi allo stesso modo. E niente meglio della Rete garantisce la massima diffusione <i>virale</i> e livellante di ogni deficit.<br />
<br />
La tanto osannata Rete permette a un maleducato comico di 65 anni di offendere un giurista costituente di 80 anni. La Rete, grazie a un concetto di democrazia fondato sul libero diritto all'autoavvilimento personale, riesce a far credere che un cafone qualsiasi come Beppe Grillo possa stare sullo stesso piano del professor Stefano Rodotà.<br />
<br />
Il pimpante matusa Beppe Grillo <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/30/grillo-contro-rodota-ottuagenario-miracolato-dalla-rete/610890/">definisce Stefano Rodotà</a>, reo di avergli mosso una tranquilla critica, un <i>"ottuagenario </i><i>miracolato dalla Rete, </i><i>sbrinato di fresco [...]"</i>. È ormai inutile ribadire che soggetti come Grillo riconosco dignità d'esistere soltanto a chi conferma e rinforza la loro vanità. Inutile far notare che il metodo collaudato è sempre quello di togliere il saluto e offendere chi non si genuflette a fare il baciapiede. A Milena Gabanelli è stata offerta la possibilità di chinarsi grata davanti alla patta aperta di Grillo. Se gli avesse fatto un pompino sarebbe stata confermata santa, avendoglielo rifiutato è subito tornata a essere una troia della Casta.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbJjdnJMQ8WV7t66rMIX83TkCC7uSVQrXKtvlTU3rhR2v7KoP9xCiv1_7c_Is6Ea5IoEmFZkN7k7uSKQ1rC66UIWKdY0kjxNYaoYwQSnlxVlUfDIj2wBFNiD9sDhihBFFHAQ__PwgXg24/s1600/378046_541934662519871_1609071727_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbJjdnJMQ8WV7t66rMIX83TkCC7uSVQrXKtvlTU3rhR2v7KoP9xCiv1_7c_Is6Ea5IoEmFZkN7k7uSKQ1rC66UIWKdY0kjxNYaoYwQSnlxVlUfDIj2wBFNiD9sDhihBFFHAQ__PwgXg24/s1600/378046_541934662519871_1609071727_n.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">quando si dice "la faccia come il culo"<br />
[Roberta Lombardi, reggicartello delle schizofrenie del capo suo]</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Trovo invece più utile evidenziare come la Rete sia strumento <i>sbrinante</i> e <i>miracolante</i> proprio per quei soggetti frustrati, insicuri, irrealizzati, vittimisti, pieni di astio verso tutto e verso tutti e quindi con scarsa autostima, bisognosi di identificarsi in un superuomo che eiaculi mascolinità anche per loro, convinti che i loro limiti umani siano sempre e comunque frutto di un complotto massonico planetario. Sovente credono che il coraggio ha da essere prima di tutto muscolare e che se proprio si deve usare il muscolo che abbiamo in bocca, lo si faccia almeno per deridere e offendere quel coraggio neuronale e civile che i loro bicipiti, per quanto turgidi, proprio non ce la fanno a sollevare. Poi però, una volta chiusa la connessione e la finzione, fuori dalla democrazia becera della Rete, il professor Stefano Rodotà rimane <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/05/30/Rodota-commento-Grillo-mio-stile_8793104.html">il professor Stefano Rodotà</a> e Beppe Grillo torna a essere l'anonimo coglioncello che è, eternamente incompiuto poiché, nel mondo reale, non basta un account a fare un uomo, non basta il colpo di spugna di un click per cancellare i limiti della propria esistenza biologica. E se le differenze tornano a galla, allora conviene evitare il confronto e rimanere sommersi, collegati e rinchiusi nella rassicurante statura del proprio <i>profilo</i>.<br />
<br />
Probabilmente è in questo riscatto al ribasso della mediocrità, in questo aprire le gabbie e togliere la museruola agli imbecilli, che qualcuno scorge la positività di un differente modo di fare politica. Probabilmente c'è chi pensa che se finora abbiamo avuto a che fare con cancro e aids, l'avvento della broncopolmonite vada portato in trionfo lanciando petali, oranti come bonzi, in reverenziale silenzio, grati alla divinità che anche per oggi non ci abbia scatarrato addosso qualche ingiuria.<br />
<br />
Tre mesi lunghi come ere geologiche per quanto densi, separano gli allora elettori del M5S dagli attuali estimatori del <i>modus sfottendi</i> di Beppe Grillo. Ai primi mi è difficile rivolgere degli appunti, se non piuttosto la gratitudine di aver osato scommettere su qualcosa di nuovo. Ai secondi posso solo augurare che si sentano fedelmente rispecchiati in Beppe Grillo. È un augurio che faccio col cuore e anche col più fervido umano distacco. Che a dire "con compassione" mi sembrava brutto.<br />
<br />
K.<br />
<br />
ps: eventuali confronti e parallelismi con analoghi comportamenti facciaculeggianti da parte del PD (che il PDL è già fin troppo sovrapponibile), oltre che non sgraditi, sono vivamente caldeggiati<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-81782878816851800192013-05-28T22:11:00.001+02:002013-05-29T15:42:38.697+02:00Dubito fortemente che tu possa capireIl Semplice Portavoce, colui che ha scelto scaltramente di tenersi fuori da qualsiasi incarico istituzionale per poter più comodamente insultare e polemizzare contro tutto e contro tutti, scrive oggi di "aver capito". <i><a href="http://www.beppegrillo.it/2013/05/vi_capisco.html">Li capisce</a></i> quelli che non hanno votato M5S. Li liquida con la solita strafottenza sarcastica, perfetto cerone coprente le mancanze propositive.<br />
<br />
Riassumendo, ecco il profilo di chi non ha votato per il Movimento Cinque Stelle: quelli che "tengono famiglia", quelli privilegiati, quelli sciocchi e non in grado <i>di capire</i> quanto stanno sbagliando. A chi non ha votato il suo Movimento, Beppe riserva sprezzante comprensione, li compatisce insomma. La visione manichea di Grillo è fatta di separazioni da trincea: c'è l'Italia A e l'Italia B. Il fanatico ha sempre bisogno di ricondurre il confronto a livelli primordiali, banali, per assumere identità nell'offesa dell'altro.<br />
<a name='more'></a><br />
Riassumendo ulteriormente, ci sono due modi per fare le cose, scelte politiche comprese: quello grillino e quello sbagliato. Se non voti per il M5S non puoi avere altri motivi che quello di non capire dove sta la verità. Sei uno che sbaglia oppure un privilegiato, non ci sono altre spiegazioni. In realtà è Grillo a non avere possibilità di comprendere ragionamenti più complessi, pena emicrania falcidiante. Intelligenza, costruttività, propositività, spirito critico, sono privilegi che Grillo non può annoverare, essendo per lui entità estranee.<br />
<br />
Riassumendo fino all'osso, in modo che anche Grillo possa capire: se non voti Movimento Cinque Stelle, sei Casta!, se dialoghi sei Inciucio!, se usi il periodo ipotetico e non offendi con soprannomi, farcendo il tutto di vaffanculo, sei pennivendolo intellettualoide di regime!<br />
<br />
Il fanatico conosce solo il proprio metro di valore e di giudizio. Sta a lui investirti della dignità ex ante, sta a lui togliertela ex post. Poco importa se il tuo comportamento sia rimasto coerente (perché Grillo e accoliti confondono volentieri "coerenza" con "ottusità"). Hai deluso le sue aspettative, quindi ora tu, ingrato stupido che non hai saputo far tesoro della sua investitura, torni nella polvere della Casta. È accaduto a Milena Gabanelli, elevata suo malgrado a candidata al Colle e sempre suo malgrado subito ridotta a pupazzo del regime, appena ha osato molestare l'augusta figura del capetto. Accade ora alla <i>gente</i>, quella gente che avrebbe dovuto garantire l'inesorabile avanzata della demagogia grillina, e che ora, tradendo le aspettative del comico, diventa d'incanto massa di privilegiati ottusi.<br />
<br />
In tutto l'articolo, il mea culpa per i risultati elettorali non c'è. Ci si limita a un <i>"Il M5S ha commesso errori, chissà quanti".</i> Già, chissà quanti, magari Grillo potrebbe iniziare a elencarli per fugare quell'astratto "chissà". Ma la parola "autocritica" non rientra nel vocabolario di chi "capisce tutto di tutti". Incolpare sempre gli altri, in perenne stato di vittimismo, viene molto più facile.<br />
<br />
Non ci piove che nei tradizionali partiti abbondino comportamenti delinquenziali, ma ciò non toglie una sola goccia dal secchio degli sputi di Beppe Grillo, ricolmo fino all'orlo di mediocrità, sterile polemica, pochezza di contenuti, vacuità demagogica, ricatti psicologici sulla violenza sociale, tanta vanità e stupida furbizia.<br />
<br />
Che il Semplice Polemizzatore arrivi a capirlo, penso sia tecnicamente impossibile. Chi sa di mancare di contenuti alla prova dei fatti dell'impegno parlamentare, può soltanto protrarre la polemica del disimpegno e della demonizzazione dell'altro, aggiungendovi il marketing politichese dell'"errore nella strategia di comunicazione".<br />
<br />
Ma tutto ciò conta davvero poco. Ognuno capisce ciò che può permettersi di capire, e nulla più. Vale per tutti, vale anche per me. Ad esempio io non capisco come mai per molti elettori del M5S la soluzione consista ora nel mandare un individuo come Grillo, benestante milionario che <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/non-sum-dignus-anzi-degnissimo-sono.html">si tiene fuori per propria convenienza</a> da ogni impegno istituzionale, a rappresentare le istanze degli ultimi nei dibattiti in tv. Non capisco nemmeno come mai un movimento che fa della panzana dell'"uno vale uno" il proprio vanto, non richieda piuttosto un televoto per sostituire il proprio "Semplice Portavoce", alla luce della recente caporetto. Sarei tentato di capir male, ovvero che il proprietario del marchio aziendale non si possa mettere in discussione.<br />
<br />
Ma tant'è, ognuno capisce fin dove può capire. Vale per tutti, anche per quello sempre un gradino sopra gli altri, sempre migliore, sempre pronto a dileggiare gli avversari. Anche per lui, che dall'alto della sua risata scema è certo di "capirci tutti", un poco tutti schifandoci. A meno che non si applauda entusiasti alle sue comparsate.<br />
<br />
K.<br />
<br />
E poi ci stanno <a href="http://www.ilpost.it/makkox/2013/05/29/dove/">i geni</a>, vabbeh, altra categoria.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-33286763861959791232013-05-23T19:36:00.000+02:002013-05-24T10:28:05.548+02:00Il metodo del Groviglio Vischioso<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
Un metodo collaudato e ricorrente nell'approcciare le questioni complesse è quello del Groviglio Vischioso. Quando si presenta un problema relativamente facile, ci si applica per risolverlo. Quando invece il problema si fa più complesso, a volta ci si applica con maggiore attenzione, molte altre volte accade un fenomeno particolare. Come se non ci fosse una situazione già abbastanza ingarbugliata, ci si impegna per complicarla ulteriormente.</div>
</div>
Questo metodo è tipico dei soggetti insofferenti o inadatti ad affrontare con competenza e attenzione le faccende complesse. Quando i nodi sono tanti, per rafforzare la scusante che in fondo è impossibile districarli, si invischia tutto quanto assieme e si aggroviglia in maniera insolubile la faccenda. Ci sarebbe già fin troppa roba da scomporre, ma si continua a sommarne altra, più o meno a casaccio. Mettere mano alla questione diventa impresa sempre più ardua. Ecco allora che ci si reputa autorizzati a recidere brutalmente ogni argomentazione, tagliando di netto il groviglio di nodi che fino a un attimo prima ci si è impegnati a intrecciare appassionatamente.<br />
<a name='more'></a><br />
Il metodo del Groviglio Vischioso trova sua massima applicazione nei contesti dove non si hanno a rischio interessi diretti e personali (ognuno si guarderebbe bene dal buttare al macero indistintamente il mobilio della propria casa); si può quindi giocare a far matasse appiccicose con ogni pretesto a portata di indiscriminato sproloquio sulle faccende altrui. La politica è terreno ideale.<br />
<br />
La bavetta alla bocca, composta di ignoranza, ipocrisia, indolenza, superficialità e tanta stupidità, è la miscela perfetta: con una buona dose di vischiosità di ragionamento ognuno può appallottolare il proprio Groviglio Vischioso. Accade oggi più che mai, ogni volta che alla competenza che distingue e regola, si preferisce l'incompetenza che indiscriminatamente assomma, dilatando e banalizzando. Anziché estirpare le erbacce, si preferisce cadere dal pero, per poi abbattere l'albero e incendiare il giardino.<br />
<br />
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***</div>
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<br /></div>
Faccio due esempi recenti.<br />
<b>La faccenda del gioco d'azzardo e delle slot machine</b> è già talmente complessa di per sé, che darebbe molto da lavorarci sopra, senza bisogno di ingarbugliarla ulteriormente. Ma il modo migliore per evitare di provare a sbrogliare la matassa è quello di gettare via la Lanterna del Discernimento e applicare il Groviglio Vischioso. Dentro il groviglio si impastano anche il delinquente che ha sparato in testa a bruciapelo a un carabiniere, e pure la criminalità organizzata, e l'impossibilità di discernere è garantita.<br />
Si dice: quello che ha ucciso il carabiniere si era rovinato col gioco d'azzardo dell'industria delle sale giochi delle slot machine, che è per di più in mano alla criminalità organizzata; per questo bisogna chiuderle.<br />
Bene, allora se il problema è la gestione malavitosa, vediamo di debellare le infiltrazioni della criminalità organizzata, altrimenti, per coerenza, se domani la camorra si infiltra nei supermarket, chiudiamo tutti i supermarket, oltre ovviamente ad agenzie ippiche, snai, totocalcio. E siccome capita che un ubriaco investa dei pedoni alla guida di un'auto, proibiamo pure, indiscriminatamente, la vendita di alcolici e chiudiamo tutti i pub.<br />
<br />
Altro esempio: <b>la faccenda dello <i>ius soli</i></b> è questione davvero delicata, tra l'altro andrebbe affrontata a una dimensione come minimo europea, indipendentemente che si sia per il sì o per il no. Sul tavolo ci sono già tanti aspetti da sviscerare e analizzare. Ma affrontare la complessità rischia di portare a una soluzione e a una scelta, seppur lenta e difficile. Allora la questione da <i>complessa</i> conviene renderla <i>complicata</i>, invischiando nel groviglio, al primo pretesto da piccone disponibile, anche la pazzia, l'omicidio, il disagio sociale, la disoccupazione, la crisi economica e la <i>xenofobia responsabile</i>.<br />
Si dice: Mada Kabobo è la dimostrazione che i clandestini sono un pericolo pubblico.<br />
Bene, allora da domani spediamo in Ghana anche Luigi Preiti e qualunque italiano colpevole d'omicidio. Sempre per il piacere di voler discriminare e non fare di ogni erba un fascio e di ogni razza un vagone da deportazione, sapremo espatriare con destinazioni diversificate nel Terzo Mondo in merito al differente grado di follia omicida. O bisogna attenersi soltanto al grado di melatonina?<br />
<br />
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***</div>
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<br /></div>
La maggior parte dei fenomeni sociali andrebbe analizzata, regolamentata, quindi governata e indirizzata (con leggi possibilmente applicate e che non restino lettera morta, come sovente accade). Invece la scena politica opta per l'approssimazione dei mestieranti parolai, sempre pronti a dare un contentino demagogico alla fiammata d'indignazione popolare (anch'essa pronta a cascare giù dal pero per saltare in braccio all'Aggrovigliatore Vischioso di turno).<br />
Sono ben balordi quelli che prima impastano i Grovigli Vischiosi per poi avere un pretesto che giustifichi soluzioni sbrigative e rozze. E sono ben addomesticabili quelli che si accoccolano sul giaciglio viscido che viene offerto loro. Così che possano mettere a nanna le loro testoline, piene di complicatissime, facili certezze saldamente aggrovigliate. In un ginepraio a prova di discernimento.<br />
<br />
K.<br />
<div>
<br /></div>
Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-7413346236752343522013-05-12T12:28:00.000+02:002013-05-27T10:22:36.350+02:00PortoBelli da una parte, MerdeBrutte dall'altra<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<embed allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" bgcolor="#000000" flashvars="nielsen=true&fastImpression=true&subcategory=cultura_e_società&title=$dati_video->titolo&category=/informazione/attualita/cultura_e_societa&advZone=000&contentURL=http://videotecahttp.alice.cdn.interbusiness.it/vod/la7it/news/2013/maggio/dichiarazione_tortora_120513.mp4&autoP=true&debug_mode=false" height="320" id="video_box" name="video_box" quality="high" src="http://static.la7.it/swf/player3_2.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="480" wmode="opaque"></embed></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<i>(Gaia Tortora, giornalista del <a href="http://tg.la7.it/cultura_e_societ%C3%A0/video-i705466">Tgla7</a>)</i></div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm85N3wBHKJLQ9Oa1cVMm4hxbbTweKdB3whx1jSnaiczLNHEPbDvthYtZ3Ig_S0K7ZQ-VE6MwGJMv6fNijju-DiS4VMhscmvM2oSwq6VoQTji_xqghCyGnH0rIzlQ09jPXgQm539JKcbQ/s1600/medium_110309-152057_to250308sto_00083.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm85N3wBHKJLQ9Oa1cVMm4hxbbTweKdB3whx1jSnaiczLNHEPbDvthYtZ3Ig_S0K7ZQ-VE6MwGJMv6fNijju-DiS4VMhscmvM2oSwq6VoQTji_xqghCyGnH0rIzlQ09jPXgQm539JKcbQ/s320/medium_110309-152057_to250308sto_00083.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Tortora">Enzo Tortora</a></b> con <a href="http://www.youtube.com/watch?v=xmK3CKYyxts">Portobello</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/pHQwW64rZo0" width="420"></iframe><br />
<br />
Ecco un estratto dell'<a href="http://www.giornalettismo.com/archives/927681/vi-spiego-la-differenza-tra-berlusconi-e-tortora/">intervista</a> all'avvocato Raffaele della Valle.<br />
<br />
K.<br />
(<b>fine del post</b>, ora mi procuro guanti e tappanaso e mi abbasso, che Gaia è stata una Signora, io oltre a non esser signora sono anche meno signore e posso osare nei condotti fognari)<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
***</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin3Cx12jprL3YprmCl_mpMskKusJYcWUWD9SBHZFpSJU9fGv-l78PLIT8FGlBS15e6VJGXLHxm2UFb2SgRuzLGdF5QfvFMcM5ZVoH78tgZftV5DKhLuHXU7LVMcmV3bDLgQM6qxBCPUEw/s1600/italia-nella-merda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin3Cx12jprL3YprmCl_mpMskKusJYcWUWD9SBHZFpSJU9fGv-l78PLIT8FGlBS15e6VJGXLHxm2UFb2SgRuzLGdF5QfvFMcM5ZVoH78tgZftV5DKhLuHXU7LVMcmV3bDLgQM6qxBCPUEw/s320/italia-nella-merda.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td class="tr-caption"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="text-align: left;">Ieri sera ho visto le immagini di Tortora quando diceva ai giudici <i>"</i></span><i style="text-align: left;">io sono innocente e spero dal profondo del mio cuore che lo siate anche voi"</i></span></td></tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
Fermo per ora al secondo livello di giudizio, <a href="http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/di_pietro_berlusconi_brescia_alfano_manifestazione/notizie/278605.shtml">ha poi inveito dal palco</a> che nessuna condanna potrà impedirgli di continuare a essere il leader del Popolo della Libertà, secondo la volontà espressa da milioni di italiani.</div>
<div style="text-align: left;">
Non vedo, francamente, cosa lo preoccupi in tal senso; le condanne non giustificano tutto questo timore.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<b>Condanna a 4 mesi di reclusione</b> - Se Raffaele Cutolo, fondatore della Nuova Camorra Organizzata (quella stessa organizzazione i cui pentiti contribuirono a far risultare Tortora un corriere della droga camorrista), ha continuato a esercitare il proprio potere dalla galera, come tanti altri boss mafiosi, altrettanto e meglio potrà lui, fondatore di un impero mediatico, continuare a comunicare e dirigere il partito del quale è padre padrone. (e poi rimane solo un anno non indultato, suvvia, quanti drammi per nulla)</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<b>Condanna a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici</b> - Le recentissime cronache politiche stanno a dimostrare che si può imporre con successo il proprio diktat a una forza politica rilevante, senza il bisogno di ricoprire alcun ruolo istituzionale, anzi rifuggendolo; se lo faccia spiegare da Beppe Grillo.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Il problema, come si vede, non sussiste: potrà continuare a essere il leader del PDL anche dal carcere, in caso di eventuale condanna definitiva post Cassazione.</div>
<div style="text-align: left;">
Fugato il dubbio, rimangono patetico vittimismo, retorica di cattivo gusto e tanto fard che non trattiene l'odore di merda.</div>
<div style="text-align: left;">
Manca soltanto la paletta.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-58717279741646966832013-05-10T23:01:00.003+02:002013-05-11T10:37:51.517+02:00Giochi senza frontiere (di decenza)Il <i>Semplice Portavoce</i>, quello che si cosparge il capo di cenere dicendosi <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/non-sum-dignus-anzi-degnissimo-sono.html">indegno di candidarsi a Parlamentare</a>, quello dell'"uno vale uno", ieri ha fatto uno e ha preso tre. Senza alcun imbarazzo ha fatto il suo ingresso a Montecitorio, è entrato in una sala riunioni dove i suoi sottoposti lo attendevano, ha ribadito il diktat a dei Parlamentari della Repubblica. Stavano lì, in trepidante attesa del leader, soddisfatti di subordinarsi agli umori di uno che passa la giornata a offendere l'offendibile dal suo blog, dando in pasto alla gggente il massimo che è in grado esprimere: parolacce (da <i>vaffanculo</i> a <i>pezzo di merda</i>), epiteti (da <i>Capitan Findus</i> Letta ad <i>Al Tappone</i> Berlusconi), slogan oramai noiosetti (dal <i>PDmenoL</i> all'<i>Inciucio di Regime</i>, passando per il quotidiano <i><a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/colpo-apoplettico-per-il-bene-del-paese.html">Golpe della Casta</a></i>). Appunto il massimo sforzo esprimibile da ciò che Grillo è, un comico da piazza: roba ridicola se non ci fosse da rattristarsi all'involuzione argomentativa, sclerotizzata su<i> Gli altri sono peggio! Gli altri sono la Kasta! Noi siamo la gggente!</i><br />
<i><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZt0NwrHIzorUgibpaQ3yLcNNpWZyp5qortWhljclU4sYONlbfCbOkL_xX_9s2yRkuk3BD3_Z97jHvBPISnPaavXka_HW9hPiliHAN6tZ3uoRWd3Bp1EqQ-kDCigGPsGCxtKTanLfAgQE/s1600/grillostronzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZt0NwrHIzorUgibpaQ3yLcNNpWZyp5qortWhljclU4sYONlbfCbOkL_xX_9s2yRkuk3BD3_Z97jHvBPISnPaavXka_HW9hPiliHAN6tZ3uoRWd3Bp1EqQ-kDCigGPsGCxtKTanLfAgQE/s320/grillostronzo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E tu, Giovanni Floris, "<a href="http://www.blogo.it/news/politica/redazione/23709/blog-di-beppe-grillo-contro-floris-il-contro-sondaggio-su-ballaro/">servo</a> più zelante dei tuoi padroni"!</td></tr>
</tbody></table>
</i><br />
<br />
<a name='more'></a>Beppe Grillo è il testimonial di un grande gioco di società. I partecipanti non fanno in tempo a sistemare e rivedere una regoletta, quella dello streaming (ovviamente ieri nessuna diretta web, quelle vanno bene per fare i virtuosi con Bersani, ma quando c'è da lavare i panni sporchi in famiglia, what's streaming?!), che salta fuori la questione dei rimborsi. E per fortuna che non hanno responsabilità di governo, altrimenti non so proprio dove troverebbero il tempo per dedicarsi anche alle faccende serie, essendo già tutti presi a elaborare il regolamento del <i>Gioca al piccolo grillino</i>.<br />
<br />
Se il M5S sta scadendo sempre più nel ridicolo, gli altri non piangono. <i>Libero</i> usciva l'altroieri sul web con un gran titolo di satira politica.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5vtmlMQUrm05U43EXfyWXeMGmx-9Yxyy1Liu9x75G2OtTDkAg9Z5MoXFlv9DRyVvj6SdHQhfpwkezbg3kwpKO-EX51LBqXJWhS6-cdp4BtBzJup1aKMvTyZpbYRTmmtHm5Lh0vwhU9Qk/s1600/governo+ricattato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5vtmlMQUrm05U43EXfyWXeMGmx-9Yxyy1Liu9x75G2OtTDkAg9Z5MoXFlv9DRyVvj6SdHQhfpwkezbg3kwpKO-EX51LBqXJWhS6-cdp4BtBzJup1aKMvTyZpbYRTmmtHm5Lh0vwhU9Qk/s320/governo+ricattato.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Come rendere un frodatore un salvatore della Patria</td></tr>
</tbody></table>
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I giudici della corte d'appello confermano colpevolezza e pena dell'imputato Berlusconi Silvio. Ma per il giornale di Belpietro, con Sallusti a ruota, il vero condannato dalla sentenza è il Governo Letta. Per il PDL è normale affermare che nel pacchetto di stabilità politica per garantire la <i>Responsabilità delle larghe intese</i>, rientra a pieno titolo il preaccordo sull'esito di una certa attività giudiziaria, pena ritorsioni. Praticamente un esplicito ricatto mafioso, a chiare lettere, in prima pagina.</div>
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Ma restare seri è davvero impossibile.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG5HmE2A-QKzFV_NqdFuhjuXaoSJ7zV8gW5EbpIt3PYhiCy7hlvFMAjlAN9Al6WqOYRcSCtoKakQZW0MxVPrUg0YkwPUodYnKu9t5uT74CzeRew5HDSGJcKsSDqlgII-pKmhVIgc55IOA/s1600/josef+k.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="51" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG5HmE2A-QKzFV_NqdFuhjuXaoSJ7zV8gW5EbpIt3PYhiCy7hlvFMAjlAN9Al6WqOYRcSCtoKakQZW0MxVPrUg0YkwPUodYnKu9t5uT74CzeRew5HDSGJcKsSDqlgII-pKmhVIgc55IOA/s320/josef+k.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nitto Palma è la nostra ultima speranza</td></tr>
</tbody></table>
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Mentre i concorrenti del PDL si preparano al gioco di ruolo <i>Caccia a toga rossa</i>, in programma domani con flash mob davanti al tribunale di Brescia, quelli del PD sono in fibrillazione per la tappa assembleare del gioco di ruolo <i>Scova le <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/05/pd-la-catapecchia-del-bene-comune.html">differenti sensibilità</a></i>. Chi riuscirà a inventarsi la motivazione più ridicola perché il Partito Democratico debba continuare a esistere, tutti assieme detestandosi allegramente, avrà in premio il costume di Caronte, per traghettare verso il nulla la chiatta zeppa di corpi leucemici: globuli rossi assenti.</div>
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Per non lasciarla sola, alla pura degradazione dei soliti noti è arrivata a contrapporsi la pura desolazione dei nuovi arrivati. Adesso il circo si chiude e ognuno può giocare le indecenti voragini dell'altro come jolly per guadagnare nuove vite.</div>
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Ci sarebbe da piangere, ma mica è facile.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
K.</div>
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-63898792267396188032013-05-08T15:22:00.000+02:002013-05-08T16:08:31.986+02:00PD, la catapecchia del bene comuneA qualunque livello dell'esistenza, qualsiasi <i>crisi</i> reca sempre al proprio interno delle <i>opportunità di consapevolezza.</i> <i>Poterle, saperle, volerle cogliere</i> non sono invece certezze garantite. Ed è qua che, politicamente parlando, cominciano e persistono i guai del Partito Democratico. Cominciano nei giorni critici delle votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. O, per meglio dire, dopo anni di comode scappatoie dall'evidenza dei fatti, finalmente si palesano a prova di negazione. Ma è nella mancanza di presa d'atto della gravità della crisi, che il guaio del PD si perpetua, si consolida, si fa cronico e patologico, tignosamente avvinghiato, con rinvigorita resistenza, alle proprie miserie.<br />
<a name='more'></a><br />
Una crisi (individuale, sociale, politica, economica) diventa grave solo quando non se ne esce. Un guaio diventa serio quando, invece di porvi rimedio costruendo solide, nuove alternative, ci si preoccupa unicamente di correre ai ripari, erigendo delle tettoie con i resti di qualche parete crollata, cercando di puntellare la baracca, coprire le crepe con un collame di pessima qualità, fatto di argomentazioni sguaiate e memorie corte d'autoassoluzione.<br />
<br />
Capita così che durante la puntata di <i>In Onda</i> di sabato scorso, la deputata PD Simona Bonafè, invitata a dare il proprio parere sui malumori delle correnti interne al suo partito, come prima cosa reputi importante negare l'evidenza: all'interno del PD non ci sono spaccature e nemmeno correnti; ci sono, tutt'al più, <i>differenti sensibilità</i>. Il tutto detto con un generoso sorriso d'assoluzione verso chi (folle stolto!) ha osato insinuare che dentro il PD ci siano correnti contrastanti.<br />
Eccolo il vero guaio, il vero male del Partito Democratico. Il guaio non è che dentro il PD manchi soltanto una stanza con la targa "Scannatoio" affissa alla porta e adibita a risolvere le faide interne, il vero guaio è che stiamo ancora, nei <i>press release</i> televisivi, alle <i>differenti sensibilità</i>. Gli ultrà (101 dei quali con volto coperto) si prendono a sprangate nel retro della curva? Non c'è nessun diverbio, stanno soltanto esternando <i>differenti sensibilità</i>; poi di nuovo tutti insieme, o quasi, a fare il carosello sugli spalti.<br />
<br />
È per questo che il PD come edificio serio sarà sempre in permanente crisi permanentemente negata. È per questo che il PD come baraccopoli di gente pronta a mettersi paraocchi e pezze al cervello pur di non rischiare le pezze al culo, godrà sempre di ottima, mefitica salute. Finché ci saranno nasini in grado di distinguere e apprezzare le varie, fumanti sensibilità di esalazioni, il Partito Democratico non lo ammazzerà mai nessuno, anzi ci seppellirà tutti.<br />
I vertici del PD possono contare sul loro migliore alleato che, si stenta a crederlo, non è il PDL. Il migliore alleato del PD è chi ha interesse ad avere la memoria corta, chi ha interessi personali da far tutelare a un partito che ha consegnato l'idea di Sinistra a eleganti, moralistici, <i>sensibili</i>, faccendieri istituzionali, molti dei quali hanno ereditato dalla Democrazia Cristiana il testimone del sapersi sempre tenere a galla, anche a costo di galleggiare sulla merda. In fondo, se il PD continua a essere puntualmente criticato e poi puntualmente rivotato, di alcune privilegiate categorie sociali curerà pure gli interessi. L'ha capito anche Andreotti: ha deciso di poter morire perché ha visto che il suo lascito politico è in buone mani. Moriremo tutti democratici.<br />
<br />
Infatti, se i vertici non si turano il naso, la base respira a pieni polmoni. Sempre La7, l'altro ieri a <i>Piazza Pulita</i>: qualcuno fa osservare a un giovane militante PD che invece di indignarsi allestendo #occupypd, all'indomani dell'elezione presidenziale, occorreva darsi una svegliata prima. "Dov'eravate prima delle elezioni?" è la domanda. Risposta: eravamo sul territorio a cercare di portare più voti possibili al partito, per vincere.<br />
Già, infatti si è visto come sia vincente la strategia del <i>Vale todo purché si vinca</i>: valgono Primarie fuffa, Parlamentarie ridicole, listini bloccati. Varrà anche puntare su Renzi perché intercettare i voti della Destra fa meno schifo (ops, urta meno le <i>sensibilità</i> dei nasini democratici) che non allearsi al governo con la Destra.<br />
<br />
Nella base del PD ci si tappa il naso <i>prima</i>, per evitare di fiutare il puzzo di carogna; <i>dopo</i>, invece, quando la carogna è servita in tavola, ognuno avvicina il naso per fiutare bene da vicino, per inspirare la propria dose di partito democratico. Ognuno secondo la propria, preziosa <i>sensibilità</i>.<br />
E si scopre, che in fondo, a ben annusare, non è che il PD faccia poi così schifo. Si potrebbe, si saprebbe, ma di fatto non vale la pena mettere in atto la consapevolezza del cambiamento, abbandonando l'edificio pericolante.<br />
Meglio continuare a stare tutti dentro una catapecchia comune, poiché certa gente sarà sempre più sensibile ai motivi del bene proprio per stare insieme, che non alle ragioni valide per mandarsi reciprocamente affanculo: "Noi affanculo di qua se voi affanculo di là, purché ognuno distintamente, responsabilmente affanculo in conto proprio", ognuno dalla propria <i>parte</i>, ognuno in un distinto <i>partito</i>.<br />
Ah già, "affanculo" non si può dire, offenderebbe la <i>sensibilità di convenienza</i> dei Democratici, quella sensibilità che loro preferiscono la si chiami "per il bene del Paese".<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-43838048082917611942013-05-06T22:09:00.000+02:002013-05-07T10:10:46.657+02:00Andremortti: oh giorno giulio!Mi piace immaginare un ade ove orde di avvoltoi lebbrosi - essendo l'aquila troppo nobile augello per avvilirla a 'sì ingrato compito - (lebbrosi e pure con la rogna e l'alito da fogna) incessantemente straziano le lorde carni, immergendo fameliche le calve teste. Sta l'umano scarto alla gelida roccia solidamente incatenato prono, sicché non il petto, come toccò al diametralmente luminoso opposto benefattor dei mortali, ma la viscida gobba, sempre riformantesi in eterno supplizio, gli artigli squartano e i becchi adunchi rovistano, in sevizia senza requie, arrecando al <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/06/morto-andreotti-stato-misteri/165102/">dannato democristiano</a>, dannato danno.<br />
<a name='more'></a><br />
K.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-uqkaX6SwlcoNram-lG-6r7lPN3zrTHcTLVCJUfjAmmvqgdzcwauakLfUfscVnkID7pW1W2thMQewn2KmxHAasNoPIhd6rTUsHAjLdS5rmabM6HKsLAEWg8wZewlgTgSm5aC9bCymPNk/s1600/andreott.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-uqkaX6SwlcoNram-lG-6r7lPN3zrTHcTLVCJUfjAmmvqgdzcwauakLfUfscVnkID7pW1W2thMQewn2KmxHAasNoPIhd6rTUsHAjLdS5rmabM6HKsLAEWg8wZewlgTgSm5aC9bCymPNk/s320/andreott.jpg" width="256" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://lario3.blogspot.it/2009/04/un-po-di-vana-gloria-e-poi-ancora-dio.html">Game over</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-45986191812027417742013-05-01T13:55:00.000+02:002013-05-13T14:36:25.869+02:00Fischi e applausi<span style="font-family: inherit;">Senza le tare della facile polemica da un lato o della avvilente piaggeria dall’altro, penso che <i>manifestare dissenso</i> richieda sempre più impegno del <i>dare assenso</i>. Al <i>dissentire</i>, quando comporta lo sforzo di formulare una critica costruttiva, offrendo una proposta alternativa, attribuisco maggior credito di considerazione di quanta ne riservo al <i>consentire</i>, poiché quest'ultimo può sempre celare l’apatia intellettuale che si adatta, con distratto appiattimento, su una posizione già espressa, già esistenze. Il consenso rafforza la conservazione, il dissenso stimola il cambiamento.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br /><br />Bisogna senz’altro evitare l’insidia psicologica della critica a prescindere, del voler ostentare una specificità di pensiero pignola e preventiva, incurante della bontà dell’affermazione criticata, del volersi curare soltanto di perseguire uno stucchevole originalismo compiaciuto. Colui che siede sempre e comunque dalla parte della minoranza di pensiero, dando contro alla maggioranza, non dà prova di intelligenza critica, rivela piuttosto un bisogno di rispecchiarsi nella propria vanità, in cerca di ogni mezzo di distinzione apparente. C’è della miseria in colui che puntualmente non compiace l’altro, mosso a fare il bastian contrario unicamente dal bisogno di compiacere se stesso, celando smanie di visibilità o fragilità psicologiche dietro un paravento di contrapposizione di granitica cartapesta. <br /><br />È molto meglio valutare prima cosa si reputa personalmente giusto o sbagliato, per poi attribuire il proprio consenso o dissenso davvero a chicchessia, chiunque egli sia, qualunque sia il suo peso. Troppo spesso prima e invece di valutare <i>cosa ha detto chi</i>, ci si preoccupa di sapere <i>chi ha detto cosa</i>. Contrapporsi a chi è seduto <i>dalla parte dei più</i> non deve mai essere un allettante ripiego di ribellismo di facciata, non deve nemmeno essere una scelta fatta per puro vezzo d’apparir <i>diversi</i>, finanche <i>migliori</i>. Altrimenti si svilisce la preziosità delle scelte quando sono davvero coraggiose, controcorrente, sapendosi schierare <i>dalla parte dei meno</i>, agendo senza calcoli di tornaconto. Al netto di questi equivoci, ho più simpatia per chi dissente di quanta ne nutra per chi acconsente, soprattutto nella nostra epoca, dove i social network tendono a favorire atteggiamenti consensuali, dove un certo <i>marketing sociale del consenso</i> incentiva e premia in visibilità quelli pronti a offrire zelanti “mi piace”. <br /><br />Anche fuori dal confronto e dal dialogo, scadendo nelle forme istintive del fischio e dell’applauso, scorgo ancora il primato del dissenso sull’assenso, del fischiare sull'applaudire. A meno che non lo si faccia in modalità da pilota automatico, per fischiare in maniera credibile occorre prestare orecchio a chi parla, concentrando i fischi sui passaggi non condivisi. Applaudire, a ben vedere, vien molto più facile, al punto di poter anche sempre applaudire senza mai incorrere in totale contraddizione. L’applauso in accordo con i contenuti espressi non fa una piega, l’applauso a esternazioni non condivise può sempre essere spacciato per sarcastico e irrisorio. Insomma, l’applauso può essere impostato col timer, fatto a comando, senza stridere troppo con il buonsenso generale. Il dissenso, anche nella più sbrigativa forma del fischio, richiede comunque un minimo di attenzione e impegno di concentrazione sulle opinioni altrui, per poter fischiare soltanto le affermazioni ostili. <br /><br />Il discorso al Parlamento del Capo dello Stato, in occasione del giuramento per il secondo mandato presidenziale, ha confermato che applaudire è facile strumento alla portata di chiunque abbia due palmi opponibili. Sono stati lampanti l’assurdità e il cattivo gusto della maggioranza dei parlamentari che, seppur destinatari della dura ed esplicita reprimenda per le loro mancanze produttive, anziché limitarsi ad ascoltare in ricettivo, penitente silenzio, non hanno saputo far altro che applaudire di rimando, come sordi beoti. Ciò genera molti dubbi sull’effettiva capacità di ascoltare e fare autocritica, certamente ben celata dietro quegli applausi entusiastici; fa anche capire come l’applauso incontrollato possa trasformarsi da comodo strumento di polemico sarcasmo ad avvilente macchietta d’autoirrisione. <br /><br />In quel frangente, ha meritato più considerazione il dissenso educatamente non fischiato in forma di non applauso (quando il silenzio diventa assordante...) del Movimento Cinque Stelle. Purtroppo, anch’esso, è scaduto nell’automatismo del dissenso a prescindere, perché avrei avuto piacere d’assistere a un preciso, specifico applauso unanime di tutti i parlamentari della Repubblica come omaggio dell’Aula all'atto del giuramento del nuovo Presidente della Repubblica. Ma ciò rientra nella scelta di una polemica elevata a cifra critica, cui si contrappone un applauso di connivenza elevato a proposta. <br /><br />Siamo ancora una volta in balìa della contrapposizione pregiudizievole, sia in forma d’applauso che in forma di fischi, entrambi irrigiditi su posizioni d’autoconservazione d’identità, chiuse e impermeabili, quindi impossibilitate ad ascolto e dialogo autentici, senza i quali non possono succedere confronto e critica.</span><br />
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<div>
<span style="font-family: inherit;">K.</span></div>
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-51782934803448702152013-04-28T11:56:00.000+02:002013-04-28T14:46:39.022+02:00Chi volete? Politica o Barabba?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2YnGp0pcDTXmNmUGOJm2R8BHW-m8_FPJTnTSr7-Gwimspd0HJ_DV5dxe7oK1F2M2Ucr2HzWyse5MpbZwASG75bK4LP0a7AITr9gyCR0EXHBnWHikEBEW7PWRo7mqdjiQHoV8craHLRrM/s1600/tweet+grillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="43" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2YnGp0pcDTXmNmUGOJm2R8BHW-m8_FPJTnTSr7-Gwimspd0HJ_DV5dxe7oK1F2M2Ucr2HzWyse5MpbZwASG75bK4LP0a7AITr9gyCR0EXHBnWHikEBEW7PWRo7mqdjiQHoV8craHLRrM/s320/tweet+grillo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
A dirla tutta - ma solo <a href="http://www.corriere.it/politica/13_aprile_27/grillo-governo-notte-repubblica_f1bb6984-af26-11e2-a5a6-3fc36303fbd5.shtml">per rispondere a un ricco pensionato</a> che da due mesi ha scongiurato noia e depressione, e se la gode come un riccio, alternando comparsate nelle piazze a post canzonatori e offensivi, passando per tweet di costruttiva vacuità - dicevo, a volerla dire tutta, quella volta che si fece appello alla civile e illuminata <i>volontà popolare</i> nelle forme invocate da Beppe Grillo, il miracolato fu proprio Barabba.<br />
<a name='more'></a><br />
E a farne le spese fu il povero cristo di turno, come sempre accade quando si è in balia di urlatori, ruffiani e barabba da palco.<br />
Valeva nel 33 d. C., varrà nel 2033 (guerra termonucleare di Casaleggio permettendo), vale sempre ogniqualvolta intelligenza e buon senso rinunciano a dar battaglia, deponendo le armi e disertando il confronto, abbandonando così il cuore alla mercé degli istinti e degli impulsi.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/JKFI5kRI7K0" width="420"></iframe><br />
<br />
<i>"[...]perché il popolo alla fine vota il ladro di polli, e il ladro di polli diventa presidente del consiglio, diventa sindaco, diventa <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/i-rappresentanti-di-condominio-del-m5s.html">amministratore di condominio</a>, il popolo vuole il ladro di polli[...]."</i><br />
(dentro o fuori, comunque ladri di polli)<br />
<br />
No, così eh, giusto per dire che se ti piace tanto, caro Beppe, stare qua fuori a schizzare la gente di culturismo spicciolo, citando episodi evangelici, ti tengo compagnia. Un altro blogger cazzaro era proprio ciò di cui l'Italia aveva bisogno.<br />
<br />
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***</div>
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<br /></div>
Anzi, sai che faccio? Ti regalo pure una traccia per un tuo futuro post, puntualmente costruttivo, utile, pieno di idee e soprattutto di prassi per realizzarle. Tale Angelino Alfano ha appena giurato fedeltà alla Repubblica, promettendo di <i>esercitare le sue funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione</i>. Giusto ieri è apparsa questa frase, pronunciata da Berlusconi, in <a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/1231957/Ghedini-avvisa-Berlusconi-dei-processi-imminenti-Cicchitto-lo-insulta-Sei-un-imbecille.html">un articolo</a> su <i>Libero</i>: <i>"Voglio sapere da voi se dobbiamo entrare nel governo o fare saltare tutto."</i><br />
<div style="text-align: left;">
Pare che al centro della discussione ci fosse l'elemento cruciale e imprescindibile per garantire l'<i>interesse esclusivo della Nazione</i>: l'adeguata tutela giudiziaria di un singolo, preciso cittadino.</div>
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Dai Beppe, tuona sdegno e melodramma dal tuo blog, invece di stare ad agire dentro il Palazzo.<br />
Vai così, che è una figata.</div>
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K.</div>
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-51363004084122622422013-04-26T16:20:00.000+02:002013-04-26T16:50:23.994+02:00Le indignate, giovani speranze del PDDurante l'ultima puntata di <i>Piazza Pulita</i>, si discuteva dello stato di salute del Partito Democratico. I recenti travagli parlamentari per l'elezione del Presidente della Repubblica hanno definitivamente immortalato en plein air quante e quanto croniche e meschine contraddizioni covino dentro il PD. Il PD è un partito-mutandone; come nelle mutande di Eta Beta, ci trovi dentro di tutto di più, opposti compresi, tenuti insieme dallo sputo di reciproche convenienze di potere, raggrumate intorno a generiche parole quali "sociale", "democratico", "solidale", "progressista".<br />
<a name='more'></a><br />
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<div>
Erano ospiti dei giovani militanti, indignati per il comportamento ambiguo di parlamentari e gruppo dirigente.<br />
A un certo punto una ragazza di una sezione ha voluto esternare il proprio disappunto per l'atteggiamento della senatrice Anna Finocchiaro, sorda alle invocazioni della piazza. Qualche sera prima, davanti ai manifestanti della base del proprio partito che invocavano il voto a favore di Rodotà, la senatrice si era lasciata sfuggire un “<a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/17/pd-manifestanti-ai-deputati-vergognoso-inciucio-finoccchiaro-ma-cosa-vogliono/228731/">Ma cosa vogliono questi signori?</a> La base? Non l’ho sentita.”.</div>
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È chiaramente infelice l'atteggiamento strafottente della Finocchiaro, ma, in un certo senso, lei e molti altri parlamentari PD, andrebbero ringraziati per l'opportunità che offrono ai militanti: ti obbligano ad aprire gli occhi, tenendoteli aperti con gli stuzzicadenti da <i>Arancia Meccanica</i>, sul <i>lungo</i>metraggio di cosa sia il PD, questo PD; sempre che non si voglia far finta di niente, negando l'evidenza.<br />
<br />
Allo sdegno (francamente, un poco da candido boy scout) della giovane militante/elettrice PD, ha replicato Alessandro Sallusti, presente in studio: Ma di cosa vi lamentate? Un parlamentare deve assumersi la responsabilità di svolgere il proprio mandato senza lasciarsi influenzare dai tweet o dai cori di piazza. Inoltre, quelli di cui vi lamentate li avete scelti voi, e li conoscevate già da anni. Non li avete eletti sei anni fa. Bersani lo avete scelto tre mesi fa, la Finocchiaro cinquanta giorni fa. Che idea avete della democrazia rappresentativa? Non si può passare ogni giorno della legislatura in assemblea permanente nelle piazze per condizionare il voto dei parlamentari cui avete delegato fiducia e assunzione di responsabilità.</div>
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Su questo, la penso come il direttore de <i>il Giornale</i>. Non penso che la soluzione per uscire dalla Repubblica delle Banane consista nel passare al Mercato delle Vacche, dove chi grida più forte la vacca è sua.<br />
Certo, intuitivamente si può avere sentore che ci sia indignazione per la rielezione di Napolitano, ma non si può pretendere che venga preso come <i>dato reale complessivo</i>, lo sdegno di una piazza. Sganciamoci dall'<i>episodio</i> specifico e guardiamo il <i>metodo</i>: sarebbe un <i>modus indignandi</i> che premia, sempre e comunque, chi scende a protestare, a discapito di molti altri che non protestano, avendo disciplinatamente, liberamente, dato mandato. È scomodo dirlo quando l'indignazione è sacrosanta, ma un metodo non può valere solo quando fa comodo. Con lo stesso metodo cinquecento militanti di <i>Forza Nuova</i>, assembrati davanti al Parlamento, potrebbero pretendere che venga presa per buona la loro affermazione, come voce di un intero popolo, che l'Italia tutta vuole il fascismo. È molto tentatrice ma al contempo molto traditrice la sirena della <i>reductio ad absurdum: </i>"la Piazza è il Paese=la Piazza vuole=il Paese vuole".<br />
Sta prendendo piede anche la versione digitale: "Twitter è il Paese=Twitter vuole=il Paese vuole".<br />
<br />
Sarebbe sufficiente che io organizzassi dieci pullman, mandassi mille persone a manifestare davanti Montecitorio con le bandiere del PD e faccio eleggere presidente il portinaio del mio stabile, dacché i parlamentari PD sarebbero in dovere di tener conto della <i>volontà popolare</i> di piazza Montecitorio. Grillo del resto sta già cercando di fare lo stesso, e, qualora ottenesse la maggioranza assoluta in Parlamento, la sua agorà digitale potrebbe fare eleggere presidente il suo autista personale, <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/i-rappresentanti-di-condominio-del-m5s.html">grazie a poche migliaia di voti</a>. Nella modalità di <i>democrazia umorale</i> della <i>volontà di piazza</i>, l'alzata di voce di qualche centinaio di manifestanti avrebbe più peso del silenzioso voto espresso da milioni di cittadini.</div>
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Tanto più che qua non stiamo a fine legislatura, non c'è l'ipotesi di una rappresentanza parlamentare ormai resa inaffidabile dal trascorrere degli anni. Qua siamo andati a votare un mese fa. I parlamentari hanno un freschissimo tagliando di rappresentanza.</div>
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Invece di lamentarsi <i>dopo, </i>assembrandosi in una piazza a un mese dalle elezioni, sarebbe davvero più utile e serio prestare più attenzione <i>prima</i> a chi concedere fiducia e dare mandato parlamentare. Ad esempio si potrebbe cominciare col rifiutare di votare candidati stranoti e non graditi e pretendere che Primarie di coalizione e <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2012/12/primarie-parlamentari-wc.html">Primarie dei parlamentari</a> vengano fatte con modalità tali da non essere una palese presa per i fondelli degli elettori. Ha del ridicolo tapparsi da anni il naso, anche di fronte all'ultimo listino bloccato di nomi del Segretario, con parlamentari mandati a farsi eleggere in regioni più convenienti, e poi, a cose fatte, scoprire di avere il nasino così sensibile alle porcate.<br />
<br />
Gli elettori del Movimento Cinque Stelle sono forse gli unici "autorizzati" a far sentire la propria voce, visto che per loro i parlamentari sono dichiaratamente dei semplici portavoce, in attesa di ricevere istruzioni di giorno in giorno, in uno stato di permanente megafonismo di piazza in autogestione privatistica. Agli elettori del PD, di qualunque età, non è concesso nemmeno l'alibi di non sapere con chi avessero a che fare. Se si sta zitti e si va a votarli comunque, come pecoroni, cosa vi fa pensare che, dopo, i lupi scaltri tengano in considerazione il vostro belato sdegnato? Non solo sbranano e pappano la vostra fiducia, ma si divertono pure a <i>infinocchiarvi, </i>strafottenti.<br />
<br />
Adesso i predatori ve la stanno offrendo su un piatto d'argento l'opportunità di sbarazzarvene. Provate a ripartire da <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/23/pd-serracchiani-accusa-perche-governissimo-bersani-non-risponde/573055/">Debora Serracchiani</a>, oppure individuate chi volete/sapete voi, non state a indignarvi in un talk show. Fate il congresso, esigete il congresso. Incalzate i soliti vecchi noti, individuate chi non merita di rappresentarvi, esigete risposte. Ma prima ancora abbiate ben chiaro chi siete e cosa volete, che cosa debba essere un partito progressista, se siano conciliabili oppure ossimori, concetti come "cristianesimo sociale" e "diritti civili dei gay". A quel punto non dovete accontentarvi. Dove sta scritto che il PD debba essere "uno solo"? Ognuno dovrà riunirsi sotto insegne di valori condivisi e fondanti.<br />
Lasciatele a Bersani patetiche e sterili dichiarazioni, ancora l'altro ieri, di un tenore da far cascare le braccia: <i>"<a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/24/bersani-senza-pd-paese-non-va-da-nessuna-parte-lasciate-lavorare-letta/229759/">Senza PD</a> il Paese non va da nessuna parte"</i>.<br />
No! È senza il Paese che il PD non va e non deve poter andare da nessuna parte, non deve andarci manco se volesse, <i>la dirigenza di questo PD</i>.<br />
<br />
Esigete di votare (qua sì per alzata di mano, che il filtro preventivo consiste nell'essere un serio tesserato che vuole <i>fare politica</i> e che partecipa a un congresso). Sfiduciateli. Non dovete farvi bastare che scendano dal palco della direzione per accomodarsi in platea. In una azienda privata l'amministratore che sbaglia viene licenziato, non trova sistemazione nell'ufficio accanto.<br />
Licenziateli, prendete il loro posto. Mostrate loro l'uscita e se non la trovano ce li accompagnate.<br />
E se non se ne vanno, andatevene voi in un altro partito. Sarete pochi? sarete molti? Non è questo il punto.<br />
Il punto è: sarete tra consimili, ognuno con ovaie e testicoli dentro le proprie mutande, senza più un mutandone di Eta Beta come partito.<br />
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K.<br />
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-30532284892529803742013-04-24T11:22:00.000+02:002013-04-28T12:27:32.218+02:00I rappresentanti di condominio del M5SIeri finalmente il blogger Beppe Grillo ha quantificato le scelte espresse dalle <i>Quirinarie</i>.<br />
I voti espressi sono stati 28.518, così ripartiti:<br />
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- Gabanelli Milena Jole: 5.796<br />
- Strada Luigi detto Gino: 4.938<br />
- <b>Rodotà Stefano: 4.677</b></div>
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(<a href="http://www.beppegrillo.it/2013/04/i_numeri_delle_quirinarie.html">seguono gli altri</a>)<br />
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Stiamo su Stefano Rodotà, il candidato sul quale si è attestata la scelta, ferma e compatta all'unanimità dei parlamentari M5S. Dunque, vediamo come funziona la faccenda della rappresentanza diretta della volontà democratica in modalità assembleare digitale.</div>
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Abbiamo 163 parlamentari che in Aula si sono fatti portavoce della volontà popolare di 4677 votanti.</div>
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Divido 4677 per 163 e ottengo (datemi il tempo di cliccare <i>tasto start</i>, <i>menu start</i>, <i>calcolatrice</i>, ecco fatto, com'è facile questa democrazia diretta digitale, non si capisce come mai tanti contrattempi e ritardi per votare e avere i risultati; nel dubbio vi leggete gli istruttivi post tecnici linkati a fine post), ottengo...</div>
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28.69</div>
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Arrotondiamo a 30 vah, che oggi mi va di esser magnanimo.</div>
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Mumble, mumble.</div>
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Il Movimento Cinque Stelle alle elezioni di febbraio ha collezionato 8.784.499 voti totali, che divisi per il numero di parlamentari attribuisce a ognuno di essi una rappresentanza di 53.892,63. Arrotondo anche qua e facciamo 54.000.</div>
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Mumble, mumble.</div>
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Se ho ben capito: <b>un Parlamentare M5S</b>, che siede nel Parlamento della Repubblica forte dell'investitura ricevuta da parte di 54mila cittadini, durante l'elezione del Capo dello Stato, invece di scegliere esercitando in piena autonomia il mandato conferitogli, si limita, compattamente ai colleghi, ad avvilirsi al ruolo di <b>rappresentante di 30 persone</b>, con tanto di delega vincolante. Più o meno ha la stessa dignità rappresentativa che spetta a un rappresentante di 30 condòmini, quando si deve votare a quale ditta appaltare la disinfestazione del tubo della pattumiera. In fondo, Grillo a questo punta: ridurre il Parlamento a una assemblea di condominio; con lui nel ruolo di amministratore esterno.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/JKFI5kRI7K0" width="420"></iframe><br />
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Inutile aggiungere altro sul menzognero entusiasmo che Beppe Grillo attribuisce alla sua trovata di mettere dei cittadini in Parlamento a farsi portavoce di una tavolata in pizzeria.</div>
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Mumble, mumble. Ah già!</div>
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Beppe Grillo non perde occasione per rivendicare il principio che i parlamentari del M5S sono i portavoce "in tempo reale" della <i>volontà espressa dagli elettori</i>, alla quale obbediscono.</div>
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Riprendo la calcolatrice. Visto che, seppur malconcia, stiamo ancora in una Repubblica a suffragio universale, in attesa di trovarci nel Regno di Fantàsia di Grillo, per me gli elettori del Movimento Cinque Stelle sono gli 8.784.499 cittadini che l'hanno votato nelle urne. Metto ora in relazione la <i>volontà degli elettori del mondo reale</i> al dato della <i>volontà degli elettori di Fantàsia</i>, ovvero quei 28518 individui che hanno votato alle Quirinarie.</div>
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Dal rapporto, ricavo la percentuale: <b>0,3%</b></div>
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A Grillo, in questo modo, va ancora di lusso. Perché se mi attenessi alla precisa volontà dell'elettorato riportata durante le votazioni in Aula, ovvero mi limitassi ai 4677 voti a favore di Rodotà, ottengo: <b>0,05%</b></div>
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Ecco cosa si riducono a essere i parlamentari "di Grillo", tutti 163 assieme: i portavoce al 100% di uno 0,05% della volontà di tutti i votanti che, fino a prova contraria, hanno tutti contribuito a farli eleggere dentro le urne il 24 e 25 febbraio. Una simile percentuale di <i>falsa rappresentanza di democrazia digitale inesistente</i> rende invidiabile anche la peggiore oligarchia feudale del medioevo.</div>
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Il blogger Beppe Grillo continui pure a cercare di ingannare la gente, affermando che i parlamentari cinquestelle sono i portavoce della volontà del loro elettorato. Basta che sia chiaro, a chiunque ha voglia di intenderlo, che il modo in cui questa volontà viene <i>esercitata</i> ed <i>imposta</i> è degno di una monarchia elitaria e digitale e non certo di una repubblica democratica e reale, prima ancora che civile.<br />
E tutto questo senza bisogno di scomodare i seri dubbi sulla possibilità che questa <i>volontà digitale</i> possa venire <i>manipolata e falsata. </i>(valgono sempre i link a fine post)</div>
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Ci sarà da sbellicarsi il giorno in cui i parlamentari del M5S si faranno portavoce della volontà di una cinquantina di persone cadauno su decisioni quali l'"uscire dall'euro" piuttosto che "dichiarare guerra al Canada".<br />
<br />
Il dato più significativo è comunque quel 28518 su 48292: 59% degli aventi diritto. Significa che la partecipazione alla democrazia diretta digitale con sforzo di polpastrello, ha raccolto, pur nel nucleo dei più entusiasti aderenti all'idea, un'adesione di poco superiore a quella dei votanti in Friuli (50,5%), nel momento di maggiore apatia partecipativa al metodo di votazione tradizionale, con faticosa pratica fisica di doversi recare fino alle urne.<br />
Ma sicuramente, nei sogni di Grillo e Casaleggio, giorno verrà che saremo tutti decresciuti, felici, ben pasciuti e tutti muniti di iphone o mac per votare wireless comodamente seduti sotto un alberello. Quel giorno, operai e braccianti vari interromperanno più volte al giorno le loro fatiche al grido sussurrato "Scusa un attimo, mi assento dalla pressa, che devo votare sull'iphone per decidere se la Lombardi debba o meno andare a denunciare il furto del portafogli".</div>
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Vi lascio ai discorsi tecnici e seri, con questi link in merito ai meccanismi di gestione informatica delle Quirinarie del M5S e alla tanto osannata quanto mai dimostrata <i>democrazia della Rete</i>.</div>
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<a href="http://www.keinpfusch.net/2013/04/gli-attacchi-hacker-di-grillo.html">Gli attacchi hacker di Grillo.</a></div>
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<a href="http://www.keinpfusch.net/2013/04/non-lo-sopporto-non-ci-riesco.html">Non lo sopporto. Non ci riesco.</a></div>
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<a href="http://www.keinpfusch.net/2013/04/la-canzone-dellinformatica-italiana.html">La canzone dell'informatica italiana.</a></div>
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<a href="http://www.keinpfusch.net/2013/04/la-democrazia-privatizzata-di-grillo.html">La democrazia privatizzata di Grillo.</a></div>
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K.</div>
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(nel prossimo post, mi dedicherò invece a uno dei partiti responsabili dell'averci ridotti ad attaccarci alla canna del gas delle geniali menti di Casaleggio e Grillo, in particolare a <i><a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/le-indignate-giovani-speranze-del-pd.html">Le indignate, giovani speranze del PD</a></i>)<br />
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-3607018005843730602013-04-20T19:26:00.001+02:002013-04-20T19:40:48.528+02:00Colpo apoplettico (per il bene del Paese)Il mio collega blogger, nonché aizzapopolo da palco in piazza, Beppe Grillo, <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/20/grillo-diretto-a-roma-per-protestare-in-piazza-contro-linciucio-al-quirinale/570098/">sta calando su Roma per gridare al colpo di Stato</a>. Non perde occasione per stare zitto.<br />
No, il rinnovo del mandato presidenziale a Giorgio Napoletano non è un colpo di Stato. È un accadimento puntualmente squallido, la prova provata che siamo nelle mani di un apparato partitocratico che, nelle sue componenti determinanti, ha come unica preoccupazione la ricerca di ogni espediente per perpetuare lo status quo, ad esso assai conveniente. Ora si sono spinti al punto di impedire a un vecchio di 87 anni di esercitare il proprio diritto a godersi gli ultimi anni di vita in santa pace, in famiglia, dopo sette anni di presidenza, buona o brutta che fosse stata. Sono andati a obbligarlo, con un ricatto emotivo-istituzionale, contro la sua stessa volontà. Napolitano (sbagliando, a mio parere) ha ceduto.<br />
<a name='more'></a><br />
Puntuale arriva anche la presa per il culo. Il misero ripiegamento su Napolitano è la prova che mille grandi elettori sono mentalmente incapaci di anteporre l'interesse dell'Italia ai propri calcoli di risiko politico. Ma la scelta di far convergere i voti su Napolitano viene puntualmente spacciata per <i>senso di responsabilità</i> e per sofferta decisione <i>per il bene del Paese.</i><br />
<br />
A meno che qualcuno dei parlamentari non faccia di cognome <i>Paese</i>, mi stanno prendendo per il culo. Ho controllato il tabellone luminoso durante la chiama alla tv: no, nessuno che di cognome faccia <i>Paese</i>.<br />
Quindi è ufficiale: mi stanno prendendo per il culo.<br />
<br />
Ma la presa per il culo, la circonvenzione di un elettorato incapace di avere una memoria più lunga di uno sbraito d'indignazione, non costituisce colpo di Stato. Magari è vilipendio all'intelligenza del popolo sovrano, ma non è colpo di Stato. È fisiologico accadimento da meccanismo parlamentare, appuntamento al quale una forza come il Movimento Cinque Stelle ha testardamente deciso di arrivare isolata, osteggiando tutti, privandosi di ogni potere di incisività che non fosse lo stare arroccati sul proprio candidato. Molto nobile, molto comodo, molto inutile <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/20/presidente-della-repubblica-con-napolitano-partitocrazia-si-chiude-nel-bunker/570066/">alla fine della sesta conta</a>.<br />
<br />
Avviene tutto nell'alveo di rappresentanza di una democrazia parlamentare. Andasse Grillo a chiedere alla gente sotto regime dittatoriale vero in cosa consista un colpo di Stato.<br />
<br />
Beppe Grillo (il mio collega blogger, <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/non-sum-dignus-anzi-degnissimo-sono.html">quello che non fa il parlamentare perché ecc.</a> sì esatto, quel tale) invece di preoccuparsi dei colpi di Stato, dovrebbe ristudiarsi il codice della strada dei percorsi istituzionali, con particolare riguardo alla voce "Alleanze di governo" (no, non "Inciucio", lettera A, "Alleanze di governo").<br />
<br />
Quando si tratta di arrivare agli appuntamenti legislativi, fa infilare ai suoi soltanto semafori rossi di ostruzionismo a oltranza. Quando si tratta di arrivare sul palco per il solito pistolotto moralistico sulla scoperta dell'acqua calda, è puntuale come un palinsesto tv.<br />
<br />
L'elezione di Giorgio Napolitano non è un colpo di Stato, è la dimostrazione che quando si è forza rilevante dentro una dinamica parlamentare, non è sufficiente stare a vedere che fanno gli altri, seguendo la linea dura e pura del <i>tutto e mai</i>. Non basta andare a proporre il nome di Stefano Rodotà (ottimo per me, che tristezza sia andata così) e sperare che lo spirito santo faccia convergere tutti gli altri su quel voto. Non basta essere il 25%, ritenersi migliori, e solo per questo pretendere che la proposta del 25% diventi la scelta anche dell'altro 75%, notoriamente infido. O, in alternativa, stare con le braccia conserte in attesa di avere su di sé tutto il 100%. Queste sì, sono mentalità da barricata, prima ancora che da golpe.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYf-Za6yy2qvmngSMH1xxtwsdxpgOdFd0Y3qZHY8dO__nbXeCedBFZIqa9fY5XGQs8QWOXtIJ3flyQJin1S528xIdq4VkuOhv-knbrzfF99NvUt6VprjCV-oOVw5V13OE6IPaQEsNGmLc/s1600/Nuova+immagine+bitmap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="86" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYf-Za6yy2qvmngSMH1xxtwsdxpgOdFd0Y3qZHY8dO__nbXeCedBFZIqa9fY5XGQs8QWOXtIJ3flyQJin1S528xIdq4VkuOhv-knbrzfF99NvUt6VprjCV-oOVw5V13OE6IPaQEsNGmLc/s320/Nuova+immagine+bitmap.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
C'era da muoversi prima, secondo regole di legami parlamentari con gli altri protagonisti, vincolarli a un governo condiviso. Ci dovevi essere dentro anche tu, per mettere la tua effervescenza caratteriale al servizio di qualcosa di utile. Così magari sarebbe stato credibile proporre Rodotà e aspettarsi che trovasse consenso, legittimato, da almeno la maggioranza del Parlamento. (Lascio alle anime belle e ai contaballe l'illusione che il Presidente della Repubblica possa essere espressione del 100% della concordia parlamentare; altra cosa è essere personalità di levatura tale da poter rappresentare la dignità di ogni singolo italiano per bene, nel 100% di un intero Paese).<br />
<br />
Adesso fai pure Beppe, fai pure il tuo comizio falso e sobillatore sul presunto colpo di Stato. Nessuno mi toglie dalla testa che se c'è qualcuno che non aspetta altro, quello sei proprio tu. Andrebbe anche bene, se non fosse che, quando accadono i colpi di Stato, sono i poveri cristi, la gggente, i cittadini di categoria max tre stelle economy a lasciarci la pelle. Quelli come te se ne staranno a pescare il marlin su un isolotto ecofeudale, mentre quelli che hanno appena rieletto Napolitano scodinzoleranno lesti lesti al nuovo padrone, cambiando faccia da culo.<br />
<br />
A me frega ben poco. Per oggi mi adatto alla modalità <i>ognuno pensa a perseguire i cazzi propri</i>. Io oggi di cognome faccio <i>Paese.</i> E mi ritengo ampiamente soddisfatto da questo primo bilancio di legislatura. Ciò che volevo, io, per il mio bene umorale, l'ho ottenuto: il disfacimento, che spero arrivi alle estreme conseguenze, di quell'<a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/dedemocristianizzazione-in-progress.html">aborto politico</a> chiamato <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/legategli-una-pietra-al-collo-anzi-una.html">Partito Democratico</a>. Avrei voluto ci si arrivasse per vie diverse, con un governo in carica e con un altro presidente eletto (Rodotà, sigh, che occasione persa in una Repubblica sedicente laica e condannata ad libitum a campare sotto commissariamento Vaticano/democristiano).<br />
<br />
Ma mi ritengo appagato: l'egoistico, personale bene di me, Paese a me stesso, l'ho ottenuto.<br />
Del bene del Paese Italia, francamente, se se ne fotte chi dovrebbe o avrebbe potuto occuparsene, posso ben fottermene io.<br />
<br />
Auguro a tutti quelli che hanno <i>puntualmente</i> a cuore il "bene del Paese" per "senso di responsabilità", urlatori di <i>al golpe! al golpe!</i> compresi, un caloroso colpo apoplettico. Di tutto cuore.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd7MLflAQqkla3jBYO_CZU3Xw0ZRIV6gVdbg_dlqMFq_4bXfNLnC72x_Wp7nl-kxgWhOctR6PELIxCKrvlw0tyEICT64RlPSCQTzUCfDf9BHeehMAKN5kuFpj5zymFGqL6wngdHQiiaho/s1600/golpe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="90" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd7MLflAQqkla3jBYO_CZU3Xw0ZRIV6gVdbg_dlqMFq_4bXfNLnC72x_Wp7nl-kxgWhOctR6PELIxCKrvlw0tyEICT64RlPSCQTzUCfDf9BHeehMAKN5kuFpj5zymFGqL6wngdHQiiaho/s320/golpe.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">il golpe è comico, ma l'augurio del colpo è serio</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Paese = K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-49408383639244028822013-04-20T00:33:00.000+02:002013-04-23T11:19:14.099+02:00Dedemocristianizzazione in progress!Di Bersani non mi riesce di goderne, per come l'hanno pugnalato da vigliacchi.<br />
Non mi dispiace, se l'è cercata, l'ha trovata anche troppo tardi, ma il modo d'agire dei sicari è stato squallido.<br />
La parola "traditore" è abusata, offensiva, sottintende la demonizzazione di chi la pensa diversamente.<br />
Ieri chi non ha votato Marini (e per fortuna) l'ha prima dichiarato, sia Renzi che Vendola. Si possono muovere critiche, ma non c'è gioco sporco e segreto.<br />
<a href="http://www.melty.it/bersani-bindi-dimissioni-prodi-rinuncia-a110320.html">Oggi no</a>. Oggi c'è stata una riunione al mattino e ci si era detti d'accordo a concentrare i voti su Prodi, all'unanimità. Nessuno ha espresso dissenso, potendolo fare al momento opportuno. Se dici che ti va bene Prodi e poi, quando sei al riparo del voto segreto, non lo voti, l'uso del termine è tecnico: tradimento di una fiducia richiesta, accordata liberamente, con falsa adesione, per pugnalare alle spalle poche ore dopo.<br />
Non è faccenda di bontà o meno di scelta politica. È fatto d'essere uomini (e donne) con una dignità prima che politici (viscidi).<br />
<a name='more'></a><br />
Questo del resto conferma ancor di più lo squallore che c'è nel ventre di un cetaceo spiaggiato, dentro un Partito Democratico che pensa di poter essere d'esempio di moralità agli altri. È un partito infetto, non più <i>giusti</i> degli altri, <i>peculiarmente sbagliati</i>.<br />
Essere democristiani è una rispettabile rappresentanza delle tante facce della società.<br />
Esserlo dentro un partito di Sinistra costituisce patologia politica.<br />
Essere statalisti d'apparato è un vizio che non va mai bene.<br />
Esserlo ancora oggi dentro un partito di Sinistra vuol dire rassegnarsi all'idea che a una Sinistra diversa, moderna, non si potrà mai ambire.<br />
<br />
Non si potrà mai essere alternativi alla Destra se prima non si è alternativi ai Soviet e al Vaticano.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
***</div>
<br />
Ma della Bindi che si cava dalle palle!<br />
Oh! Della Bindi che si toglie dalle palle, di quello sì ci godo più di tutto. E tanto.<br />
Che finisca i suoi giorni ad accudire i calli di Ratzinger.<br />
Bisogna derattizzare gli ambienti, stare attenti a non ritrovarsi i sorci dentro anche le scialuppe che abbandonano la gioiosa chiatta di monnezza che affonda. Non bisognerà rendere la scissione una diaspora indistinta, tana libera tutti.<br />
<br />
<b>Dedemocristianizzare la Sinistra!</b><br />
Dovete dedemocristianizzare la Sinistra!<br />
Se non lo fate adesso non lo fate più!<br />
Bindi fuori dalle palle. E fuori uno!<br />
Dai, sotto con gli altri!<br />
Franceschini, Letta, compagnia orante, chierichetti e preti mancati, fuori!<br />
<br />
Fatevi dare dalla Binetti il numero di Casini, che vi accoglie a braccia aperte.<br />
Fuori le cimici DC dalle sedi del PD, fuori lo Spirito Santo da qualsiasi dibattito politico di Sinistra.<br />
<br />
Fuori dal cazzo la Bindi!<br />
L'ho già detto?<br />
Vabbeh, l'ho ridetto.<br />
Lo ridico pure.<br />
Fuori dal cazzo la Bindi!<br />
<br />
<a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/legategli-una-pietra-al-collo-anzi-una.html">Le premesse erano buone</a>, ma mai potevo immaginare una goduria di tale portata!<br />
Ora posso andare a nanna contento, sognando suora Bindi che fa il pedicure ai calli di Ratzinger, Bagnasco e Bertone.<br />
L'ho già detto pure questo?<br />
Eh, l'ho ridetto.<br />
Portate pazienza, è l'emozione.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/fHOeYJMsDGs" width="420"></iframe><br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-6975465321488757172013-04-19T10:35:00.001+02:002013-04-19T19:41:25.988+02:00Legategli una pietra al collo, anzi una croceÈ che alle volte mi preoccupo per niente.<br />
<div>
Ero preoccupato per come il M5S si fosse rivelato inadeguato a prendere per la collottola quelli del PD, portarseli di peso dentro un governo minimamente decente, metterli sotto pressione con qualche straccio di riforma, obbligarli a rivelarsi per quel che sono sotto il bluff di quel gioioso postribolo di cervelli spacciato per fucina dell'<i>Italia Giusta</i>. C'era da rendere le tensioni lacerazioni, le lacerazioni spaccature e finalmente accelerare il decesso di un partito mostruoso, per metà grigiume nelle secche della burocrazia statalista e per metà democrazia cristiana avulsa da ogni potenzialità di Sinistra. C'era da cogliere al volo l'occasione e non è stata colta.<br />
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Ero rassegnato a sentire Renzi che invece di dare sane martellate dentro le riunioni della direzione andava in tv a lamentarsi. Da anni c'è da mandare al macero e polverizzare ciò che non funziona dentro quel partito, con minor favella simpaticamente fiorentina e maggior serietà critica a parole chiare dette in faccia; esigendo una bella conta <i>o di qua o di là</i> durante congressi e direzioni. E non continuando a pensare che basta cambiare faccia al leader estratto dalle Primarie.</div>
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Ero preoccupato che il Partito Democratico riuscisse a svangarsela pure questa volta, nonostante Primarie organizzate con metodi da lestofanti, candidati mandati a farsi eleggere in Calabria, listini privilegiati del Segretario, le solite facce da culetto vergine in foto ricordo tra <i>Abbiamo una banca</i>, tangentisti vari e il baratro del Monte dei Paschi.</div>
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Ero preoccupato e rassegnato. Pensavo che questi qua ormai non li ammazzava più nessuno.</div>
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E mi preoccupavo per niente. Perché non ho considerato che soltanto il PD poteva farsi del male come soltanto gli idioti sanno farsi.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhW7Yyzqvv-TJPJP4ClCT8pC-A3XnH1wbB2YdwPvTrseEZvNQ93HrWfhzarqmhoctZHhtrlRZdRPnK9uYYAuzTiHHECXu-BuKGW4jAvP40fbeyE0VFbuL3U-Nr73_qopIDmKjVwFgcxVc/s1600/anzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhW7Yyzqvv-TJPJP4ClCT8pC-A3XnH1wbB2YdwPvTrseEZvNQ93HrWfhzarqmhoctZHhtrlRZdRPnK9uYYAuzTiHHECXu-BuKGW4jAvP40fbeyE0VFbuL3U-Nr73_qopIDmKjVwFgcxVc/s320/anzi.jpg" width="244" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fonte: <a href="http://www.ilpost.it/makkox/2013/04/18/elezione-presidente-repubblica-pd/">Makkox</a></td></tr>
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Soltanto dei deficienti potevano farsi harakiri in questo modo insperato.</div>
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Che botta di culo!</div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/jEAysnZgpRs" width="420"></iframe></div>
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È una sensazione meravigliosa. Quello che non hanno saputo fare gli avversari, ha saputo farlo Bersani: innesco d'autodistruzione interna. Magari non creperanno subito, ma adesso non ci sono più scuse. Che altre prove deve dare Bersani perché lo si accetti (e rifiuti) per quello che è? Che poi, non è Bersani, è <i>questo Partito Democratico</i> che non deve più ricevere nessuna fiducia. Ma proprio nessuna.</div>
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Prima del voto, a chi ha votato Movimento Cinque Stelle era concesso il beneficio del dubbio. Ma il PD si comporta così da sempre: basta, chiuso, stop, giù la serranda.</div>
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Ieri sera Renzi a <i>Le invasioni barbariche</i> si è detto contrario alla candidatura di Franco Marini. Giustamente contrario non tanto per il merito (ex democristiano conclamato che riceve gli auguri di De Mita per la nomination) ma soprattutto per il metodo (accordo sottobanco del peggior mercimonio politico con placet di Berlusconi) di come si sia arrivati al nome di Marini. Il PD cerca di salvare la faccia spacciandolo per nome proposto di propria libera iniziativa. Il che sarebbe ancora peggio, poiché mostra il genuino rispecchiarsi nella candidatura di Franco Marini, da parte della dirigenza di un partito mai sburocratizzato e da sempre democristianizzato.</div>
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Ma questa ennesima occasione non deve cadere nel vuoto. Perché arriva adesso, puntualmente, il maggior rischio, il solito rischio di giustificare ogni accadimento in casa PD con discorsi dietrologici.</div>
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Ciò che dice Renzi non è sufficiente. Non basta togliere di mezzo Bersani. C'è tutta una sintonia di connivenza dentro il PD, ci sono tante teste a loro agio con certe manfrine politiche. Lì bisogna avere l'onestà, prima che le palle, di dire: o fuori voi o fuori noi. Non basta arrivare a contarsi durante l'elezione di un Presidente della Repubblica. I conti bisogna farli primi, dentro il Partito, smettendola di fare i separati in casa sempre pronti a nascondere le antipatie reciproche dietro la facciata del confronto tra diversità di pensiero. Qua deve esserci avversità cronica, viscerale e grossa. E dopo, ora, un attimo dopo l'elezione del Presidente, bisogna farli 'sti conti.</div>
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O Bersani e i suoi baciapile vanno a fondarsi un altro partito oppure ci deve andare Renzi o chiunque pensi che un partito progressista debba partire da premesse differenti dalla merda di foto qua sotto.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEUHCoYSGBLGZc4ly-L3Ha09hjamB_LFIQhQbygQmQUcfhCDWnLCEZVenn-7Xvmzi590Hz-7CN6dQZ9kvuyQKyEJmt5_C7CSP0lG7LW_g-t1GGSWInKU4QviKQVFzwwM7XbInv1H3AZzo/s1600/279a404c2e18db3c3a74416dd6665b20_immagine_ts673_400.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEUHCoYSGBLGZc4ly-L3Ha09hjamB_LFIQhQbygQmQUcfhCDWnLCEZVenn-7Xvmzi590Hz-7CN6dQZ9kvuyQKyEJmt5_C7CSP0lG7LW_g-t1GGSWInKU4QviKQVFzwwM7XbInv1H3AZzo/s320/279a404c2e18db3c3a74416dd6665b20_immagine_ts673_400.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alfano, <a href="http://www.corriere.it/politica/speciali/foto/2013/elezioni-presidente-repubblica/elezioni-presidente-repubblica/alfano-bersani-abbraccio-aula_ebf57b76-a80e-11e2-96ed-0ed8c4083cbe.shtml#8">mandala in tintoria la giacca</a></td></tr>
</tbody></table>
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Se è vero che il PD ha mandato in Parlamento forze fresche alle ultime elezioni, dimostrino di esserlo: giovani, fresche e anche con un po' d'iniziativa imprenditoriale sufficiente a dare il benservito a delle vecchie mummie obsolete. Non vecchie all'anagrafe, proprio <i>vecchie dentro</i>, ormai impossibilitate a cambiare.<br />
Non basta che la affabile <a href="http://www.partitodemocratico.it/utenti/profilo.htm?id=3330">Alessandra Moretti</a> twitti simpaticamente che lei non voterà per Marini. E poi, fine dell'indignazione? Dimostrino i giovani innovatori del PD, ai tanti giovani che rappresentano, di averla anche loro la capacità di farsi imprenditori, di fondare una nuova impresa, di aprire un nuovo partito. O di rilevare quello attuale e scriverci fuori <i>Nuova Gestione causa fallimento precedenti proprietari!</i><br />
<i><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW5B3ujDixghN05O9cKtsYAn0ZpPBaqUWC_cjG7v1Go9qNfZVcC_n1u8r5AaCiRdYPrQZNqn-TzQrzohBFN3m0WiFOFZxiwKiysV8WlV4uV5-scApOAlDsMXLb5A01yNi_9UOv1-r4L2c/s1600/Nuova+immagine+bitmap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW5B3ujDixghN05O9cKtsYAn0ZpPBaqUWC_cjG7v1Go9qNfZVcC_n1u8r5AaCiRdYPrQZNqn-TzQrzohBFN3m0WiFOFZxiwKiysV8WlV4uV5-scApOAlDsMXLb5A01yNi_9UOv1-r4L2c/s320/Nuova+immagine+bitmap.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Di grazia, ma esiste qualcosa, nella vita reale, per cui valga la pena vivisezionarlo 'sto robo? O l'unica priorità politica immaginabile per il Paese, dentro il villaggio PD, è tenere in vita il PD?</td></tr>
</tbody></table>
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Non si venga poi a fare i dietrologi con l'improbabile senno del poi, adducendo che questa è sottile strategia per poter poi votare il proprio candidato in autonomia alla quarta votazione (finisco il pezzo stamane e leggo che adesso il candidato sarebbe diventato Prodi), perché non si può fare fantapolitica giocando d'azzardo sulla scommessa di ricevere il soccorso del dissenso interno in autocontrapposizione. Che significa che ora Bersani punta sul suo cavallo? E prima perché non l'ha fatto? Se lo fanno gli altri sono dei balordi, se lo fa il PD è fine strategia per prendere in giro Berlusconi? Ma che è?! La politica si fa trovandosi in sintonia chiara e sincera sui passaggi fondamentali che caratterizzano un partito. Candidare uno a Capo dello Stato <i>è</i> momento cruciale! O è solo l'ultima occasione per barattare favori e convenienze col PDL? Mancando quella sintonia, ci si saluta e ognuno per la sua strada.</div>
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Oggi è un'altra pessima giornata per il Partito Democratico. Spero sia finalmente la volta buona per sgretolarlo, smembrarlo e mandarlo al macero. Oppure invitare a uscirne a calci in culo quelli che perdono la conta, quella vera, quella <i>propedeutica</i> a ogni seria intenzione di fare politica, quella interna al partito e non la pena che si è vista in Parlamento. L'importante è che finiscano delle orgie di cervelli col culo all'aria rispetto alle quali i bunga bunga sono momenti d'intrattenimento culturale. Magari sarà finalmente l'alba di una buona giornata per un partito di Sinistra che possa dirsi onestamente, modernamente tale.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9NjEo6UZCfQPqpIJR7fejZY_nLRykW0tHUk1ij0BLTNFuljwIhwiMM3sD1g_vVAlaDlDeMkisRdVnmJ12s4J0PThLNlLLHlQPxFZvD9jfxGg1IjBzuc8LO1Iro4wCNCvEtMqe5YJKZv0/s1600/bruciare-tess-300x225.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9NjEo6UZCfQPqpIJR7fejZY_nLRykW0tHUk1ij0BLTNFuljwIhwiMM3sD1g_vVAlaDlDeMkisRdVnmJ12s4J0PThLNlLLHlQPxFZvD9jfxGg1IjBzuc8LO1Iro4wCNCvEtMqe5YJKZv0/s1600/bruciare-tess-300x225.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.fanpage.it/elettori-del-pd-infuriati-alcuni-bruciano-la-tessera-del-partito/">la speranza divampa</a></td></tr>
</tbody></table>
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Temo, però, la solita, <i>democratica</i> ricomposizione, in nome del <i>senso di responsabilità</i> per il bene del Paese. Ma che schifo.</div>
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K.</div>
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Aggiornamento delle 19,30 dopo la quarta votazione, fumata nera a Prodi: goduria.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdYhH1yVf5u8gI2pN7w1NGg6u3g1-0CXkwrY5_cs6ViGiGWO7ywiTx9aLhnC5PnmW5dcUIp8Ze96pSX3XtMSsYnxTu_DTumDGTe4DH-fcnSsnRxTAENhPwH5y7Ud0aC6hsvsKdUE8FrbA/s1600/rodota.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="47" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdYhH1yVf5u8gI2pN7w1NGg6u3g1-0CXkwrY5_cs6ViGiGWO7ywiTx9aLhnC5PnmW5dcUIp8Ze96pSX3XtMSsYnxTu_DTumDGTe4DH-fcnSsnRxTAENhPwH5y7Ud0aC6hsvsKdUE8FrbA/s320/rodota.jpg" width="320" /></a></div>
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-37317205644901210202013-04-17T11:05:00.000+02:002013-04-17T11:33:18.845+02:00Non sum dignus. Anzi, degnissimo sono!Penso che oltre il <i>merito</i> delle questioni conti qualcosa anche il <i>metodo</i> col quale le si affronta. Anzi, il metodo di solito non viene <i>oltre</i>, ma viene <i>prima</i>. Faccio qualche considerazione su Beppe Grillo e il suo modo oramai assodato di rapportarsi alla Politica.<br />
<br />
Beppe Grillo, come privato cittadino, a un certo punto, tanti anni fa, decide di impegnarsi per dare voce a un sentimento di protesta sociale contro l'evidente, pluriennale gestione viziosa della Cosa Pubblica. Si impegna, per anni, girando l'Italia, salendo sui palchi nelle piazze, col bello e il cattivo tempo. Diventa nell'immaginario collettivo la figura di riferimento, il portavoce della denuncia di tante cose che non funzionano. L'immaginifico assume sempre più concretezza: Grillo fonda il Movimento Cinque Stelle, assumendone il ruolo di presidente, con proprietà di marchio e nome del movimento stesso.<br />
<a name='more'></a><br />
Il semplice fatto che un privato cittadino decida di dedicare il proprio impegno per far sorgere dal nulla un'organizzazione che dia forma e sostanza certe a una "lamentela" fino ad allora sparsa, scoordinata ed esposta al rischio di rimanere inconcludente, fa di Beppe Grillo una persona che merita rispetto. Merita rispetto, per me, chiunque genera <i>rappresentanza sociale</i> di una qualsivoglia esigenza e rivendicazione più o meno latente dentro la società.<br />
<br />
Il meritevole cittadino Beppe Grillo si rivela anche persona virtuosa. <a href="http://www.beppegrillo.it/2005/09/la_paga_di_giud.html">Decide infatti di autoescludersi</a> da possibili cariche istituzionali, rinunciando a candidarsi alle elezioni politiche per un eventuale posto (praticamente certo, dato il consenso di cui gode tra gli elettori del M5S) da parlamentare. <i>"Ho avuto un incidente di macchina nel 1980, guidavo io, mi sono salvato per miracolo, ma sono morte tre persone che erano con me e sono stato condannato per omicidio colposo a un anno e tre mesi."</i><br />
In questa scelta c'è coerenza: Grillo sottostà, senza eccezioni di privilegio per la propria persona, a un preciso dettame contenuto nel <a href="http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf">programma del Movimento Cinque Stelle</a>: "<i>Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati."</i><br />
<i><br /></i>Pochi giorni fa si è aggiunta, su questa linea di autoesclusione da cariche istituzionali, la sua coerente precisazione riguardo il suo nome entrato in graduatoria tra le prime dieci persone indicate nelle <i>Quirinarie</i> come possibili candidati del M5S da proporre come prossimo Presidente della Repubblica (alla fine è risultata vincente Milena Gabanelli). Scrive Grillo nel suo blog, a <a href="http://www.beppegrillo.it/2013/04/dum_romae_consu.html">fine post</a>: <i>"Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato per la Presidenza della Repubblica, ma non parteciperò come candidato alle votazioni odierne."</i><br />
Il comportamento di Grillo pare encomiabile.<br />
<br />
Ora, provo a riprendere i passaggi precedenti e a confrontarli con alcune altre interazioni politiche di Beppe Grillo. Muovo qualche obiezione o, per usare un'espressione cara agli amanti dell'approssimazione sbrigativa, mi macchio del crimine di <i>fare inciucio</i>: faccio inciuciare alcune certezze con alcuni dubbi. C'è chi lo chiama <i>confronto</i> e <i>diritto di critica</i>.<br />
<br />
L'ammirevole scelta di Beppe Grillo a non candidarsi come parlamentare, contrasta col fatto che alle stesse elezioni politiche del febbraio 2013 - vuoi chiamarlo <i>garante del Movimento</i> vuoi chiamarlo <i>leader politico</i> - Beppe Grillo viene indicato come leader del M5S. Si generano le premesse di un paradosso logico-virtuoso, non forse un vulnus giuridico, ma certamente un vulnus della tanto osannata coerenza a Cinquestelle (la parola "coerenza" viene sovente scomodata a sproposito da chi non sa o non vuole afferrarne il significato). Il paradosso, facilmente prevedibile, si tramuta in realtà al termine degli scrutini. Un privato cittadino che ha deciso di tenersi <i>fuori</i>, di autoescludersi da concorrere alla carica di parlamentare della Repubblica Italiana è il presidente di un Movimento che ha ora <i>dentro</i> il Palazzo 163 parlamentari.<br />
<br />
Del resto, in merito alla carica di Presidente della Repubblica, muovo altri due appunti all'iter comportamentale di Beppe Grillo.<br />
Il primo: pare logico aspettarsi che chi, <i>di propria libera iniziativa</i>, reputa di non poter concorrere a diventare parlamentare della Repubblica, a maggior ragione manco si sogni di ritenersi idoneo a ricoprire la più alta carica dello Stato. Si potrebbe dire "Ma se sono gli elettori a volerlo?!". Al che io replico: chi fa sfoggio di <i>moralità spontanea</i>, poi non può ignorare il personale, severo metro di valutazione che applica a se stesso, per fare contenti gli altri. Non essendoci validi elementi di novità a mutare il <i>contesto</i>, sarebbe banale atto di <i>incoerenza comportamentale</i>. Grillo sceglie di non poter essere eletto parlamentare, nel far questo sceglie di non poter essere nemmeno qualcosa di più di un parlamentare, istituzionalmente parlando.<br />
Quindi la precisazione di Grillo che si autoesclude dalle fasi finali delle <i>Quirinarie</i> è apprezzabile, giunge comunque tardiva. Anzi, c'è da stupirsi che a tanti simpatizzanti non sia ben chiaro da tempo che Beppe Grillo non è moralmente eleggibile a Presidente della Repubblica (proprio come segno di rispetto del <i>senso di moralità</i> che Beppe Grillo ha attribuito a se stesso).<br />
<br />
Il secondo: <b>non capisco come faccia, un privato cittadino che decide di non ritenersi degno del ruolo di parlamentare, a non porsi invece alcun problema (facciamo <i>di coscienza</i>? facciamo <i>di inadeguatezza</i>? facciamo <i>di imbarazzo</i>?) a presentarsi come capodelegazione del M5S, al degnissimo cospetto della Presidenza della Repubblica</b>, in occasione delle consultazioni per la formazione del Governo.<br />
<br />
Siccome dalle urne sono usciti eletti 163 parlamentari del Movimento Cinque Stelle, a loro, e non al blogger Beppe Grillo, rivolgo gli intellettualoidi inciuci che mi perplimono.<br />
<br />
<b>Come può un parlamentare del M5S, ligio a un programma con severi vincoli di moralità giuridica in merito alla candidabilità parlamentare, accettare di avere come presidente del Movimento stesso un individuo inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale che il parlamentare ricopre e che il presidente è indegno di ricoprire?</b><br />
<br />
<b>Come possono i capigruppo dei parlamentari di Camera e Senato del M5S accettare di presentarsi di fronte al Capo dello Stato, accompagnati da un privato cittadino che, per propria iniziativa, si è ritenuto ineleggibile al ruolo di parlamentare?</b><br />
<br />
<b>Perché, in linea più generale, i parlamentari tutti, altre cariche istituzionali, fino al Presidente della Repubblica, accettano di interloquire con una persona che, per quanto degnissima nella vita civile, in politica ha meno valore di rappresentanza di un consigliere comunale di un paesino sperduto tra i monti?</b><br />
<br />
Si potrebbe obiettare facilmente che, per come il M5S interpreta il "fare politica", i cittadini si stanno riprendendo le istituzioni, scacciando a colpi di votazione assembleare le cariche rappresentative. Se così fosse, prima di essere in contraddittorio con me, lo siete con Beppe Grillo. <b>Se Grillo reputa irrilevante la carica politico-istituzionale ricoperta, che bisogno aveva di precisare il motivo della sua non candidabilità a parlamentare?</b> Gli sarebbe bastato dire che a lui di fare il parlamentare non gliene fregava nulla, che tanto può andarci chiunque a parlare con il Capo dello Stato. È una rispettabilissima visione di come rapportarsi al potere, sicuramente più coerente di chi prima fissa delle regole per poter essere candidabile a un ruolo istituzionale (giusto per farsi paladino dei requisiti di moralità necessari per entrare nelle istituzione) e subito dopo non riconosce alcun valore di rappresentanza a quello stesso ruolo. Non la riconosce ai parlamentari degli altri partiti (<i>evidentemente</i> eletti da marziani o tutt'al più da cittadini categoria economy, ben al di sotto dei milioni di cittadini a cinque stelle), non la riconosce nemmeno ai propri parlamentari, visto che vi si pone in testa (lui, che istituzionalmente non conta nulla) per entrare al Quirinale.<br />
<br />
Ognuno è libero di avere la propria opinione. Io, per ora, mi tengo la mia. Ovvero che a Beppe Grillo, quando si tratta di detenere il controllo al vertice del Movimento Cinque Stelle e di essere presente nei momenti politici che contano, delle regole del gioco frega meno che nulla. Quando invece c'è il rischio di ritrovarsi a ricoprire una carica istituzionale, sia essa da parlamentare piuttosto che da Capo dello Stato, Beppe Grillo diventa d'un tratto ligio alle regole del gioco, alcune scritte su sua stessa ispirazione.<br />
Significa, per me, che gli fa comodo - anzi, è la sua prima preoccupazione - tenersi <i>fuori</i>, in modo da poter continuare a offendere chi sta <i>dentro</i>, mantenendosi al contempo contrattualmente al di <i>sopra</i> dei suoi che stanno <i>dentro</i> e che istituzionalmente gli stanno nettamente <i>sopra</i>. Insomma, mentre gli altri sono comunque in campo, a Beppe piace fare solo ciò che sa fare meglio: l'ultrà della curva che elargisce costruttivi sfottò e cori di vaffanculo, fuori dal recinto di gioco, cazzutamente appollaiato su una transenna.<br />
In questo metodo, non c'è <i>coerenza morale</i>, c'è soltanto <i>ipocrisia moralistica</i> a proprio uso e consumo.<br />
<br />
Non soltanto dei santi del calendario diffido.<br />
Diffido anche di certi <i>martiri laici</i>, di chi si flagella da sè, fustigandosi per le proprie colpe ma, così facendo, cercando di sottrarsi al giudizio degli altri, mortificandosi fin dove gli fa comodo, fermandosi un attimo prima del chiudersi definitivamente la porta alle spalle, pronto ad autoassolversi quando gli tornasse comodo entrare dal portone principale.<br />
Grillo professa lo stesso bigotto <i>mea culpa</i> di chi, un attimo dopo, aggiunge: <i>Dite soltanto una parola ed io sarò salvato.</i> La parolina magica che apre tutte le porte delle coscienze sporche è sempre quella: <i>ipocrisia</i>.<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-41165883426233609662013-04-12T12:19:00.001+02:002013-04-12T21:19:12.323+02:00Il nuovo look PD? Informale, sbarazzino e casualNelle intenzioni, quanto segue sarebbe dovuto essere parte di un unico post. Risultando troppo lungo, ne ho ricavati due. In quello di ieri criticavo le iniziative del Movimento Cinque Stelle (in particolare, l'occupazione dell'Aula parlamentare in segno di protesta per la mancata formazione delle Commissioni). In questo molesto il PD, in particolare il suo nuovo, ennesimo campione modello.<br />
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: center;">
***</div>
<br />
Come <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2013/04/canale-cinque-stelle-va-in-scena-il.html">stavo dicendo</a>, la triste misura dello stallo nel quale si trova il confronto politico, più che il comportamento, secondo me di comodo disimpegno sprezzante, del M5S, la dà soprattutto la tradizionale classe politica. Anziché un cambio di marcia, un salto di qualità, si traveste l'approssimazione sotto abiti di cambiamento apparente. Non se ne esce. Lo dimostra quella parte che non perde occasione per autoproclamarsi rappresentativa in esclusiva dell'<i>Italia Giusta</i> (che a rappresentare l'<i>Italia Libera</i> ci pensano già gli altri).<br />
<br />
Se negli ultimi anni campagna e linea politiche del Partito Democratico fossero state, per efficacia e cura dei particolari, all'altezza di quelle pubblicitarie, oggi la Sinistra sarebbe rappresentata da un solida, ben definita compagine.<br />
Le campagne pubblicitarie sono affidate a professionisti, nulla è lasciato al caso: dall'inquadratura del cipiglio corrucciato e preoccupato del suo pensoso leader, alle maniche faticosamente rimboccate di una camicia puntualmente candida, dal sigaro che ammicca al rebelde ruspante che c'è in te, agli slogan a effetto.<br />
<br />
Poi, da Crozza si passa a Bersani, da quelle sui cartelloni si passa alle campagne sul campo, e puntualmente ci si ritrova in una desolata terra di mezzo, collocabile tra una vittoria di Caporetto e una sconfitta di Pirro. E abbiamo trovato la <i>giusta</i> collocazione per il il partito dell'<i>Italia giusta</i>, ai gridi di battaglia <i>Qua o vincono loro o perdiamo noi!</i>, <i>Smacchieremo il leopardo!</i> (che t'ha fatto di male, pora bestia?!), <i>Ti conosco mascherina!</i> (sic!, sic!!, sic!!! che proprio non si riesce a mandarlo giù)<br />
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Ma la fucina del PD risplende sempre di braci ardenti.<br />
Così abbiamo Renzi che va in cerca dell'investitura per il cambiamento con una comparsata da <i>Amici. </i>Uno che va ad agghindarsi come Fonzie alla corte di Maria De Filippi è il più degno testimonial di una compagine politica sempre più sinistrata, prima alienata dalla propria parte sociale, ora in definitiva dissociazione mentale anche da se stessa.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlWp38shmeUYjC8-8iQTd7YgjWgJHO-y-W33N2w1reacjrQeXYbDJYJB2RRkDzVWxqsPl7kLdXo7LQEs8_veghv4G9OXQ-w8soi01KHXEIGaeX4pijaq1KpQYOsbU6gtRCW-buFsfx7yU/s1600/renzi_01_941-705_resize.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlWp38shmeUYjC8-8iQTd7YgjWgJHO-y-W33N2w1reacjrQeXYbDJYJB2RRkDzVWxqsPl7kLdXo7LQEs8_veghv4G9OXQ-w8soi01KHXEIGaeX4pijaq1KpQYOsbU6gtRCW-buFsfx7yU/s320/renzi_01_941-705_resize.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">Vesti moderno e casual, frequenta i posti giusti! E vedrai che anche cambiamento e rinnovamento saranno frutto del casual!</td></tr>
</tbody></table>
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Sulla scia dell'ammiccamento american style delle Primarie, tra poco vedremo i contendenti sfidarsi, andando a fare le pizze e a saldare una giuntura a fianco dei lavoratori.<br />
Non apprezzo granché chi si sottrae ai micofoni, liquidando tutto come "stampa di regime".<br />
Non apprezzo nemmeno chi, non intervenendo o lasciando anzitempo le riunioni di partito, va a esporre il proprio punto di vista nei talk show. Fonzie, almeno, era uno che parlava in faccia.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5gCyuxF8vBgsqX0gYgLf5BkdD3CjSt8aBBlwm2-TgNYqlXzKAiUoy8gAXHwczOXnwjBr3kW_kqLpws04JDGtG_SXgDOwb_mmpc0-haXD6ui0sPIubPJrHEmQ40DDBzIZmBRJF5PHVUA/s1600/icclacso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5gCyuxF8vBgsqX0gYgLf5BkdD3CjSt8aBBlwm2-TgNYqlXzKAiUoy8gAXHwczOXnwjBr3kW_kqLpws04JDGtG_SXgDOwb_mmpc0-haXD6ui0sPIubPJrHEmQ40DDBzIZmBRJF5PHVUA/s320/icclacso.jpg" width="244" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fonte: <a href="http://www.ilpost.it/makkox/2013/04/04/matteo-renzi-m5s/">Makkox</a></td></tr>
</tbody></table>
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Nel mentre, qualche giorno fa, la portavoce di Renzi è andata a <i>Otto e Mezzo</i> dalla Gruber a postare il suo profondo status in stile facebook, in merito a quella ciofeca selettiva delle Primarie, spacciata dal Centrosinistra come innovativo strumento di partecipazione democratica.<br />
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<div style="text-align: center;">
"<i>Le primarie sono bellissime!</i>" [Maria Elena Boschi]</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxFwzW9RkWPLSLPB4mbW_uG9dZ_CneoxU_89XVzDkghZMWjrEuYQIAA8R-N_ggHOenllAa2P5KkiSoad4Hv8Fs1PVdG9_QQv1zCXppCXtIxcbha7j5qCPwlberQgU88kVReUtAf0eNPu0/s1600/1496882-boschi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxFwzW9RkWPLSLPB4mbW_uG9dZ_CneoxU_89XVzDkghZMWjrEuYQIAA8R-N_ggHOenllAa2P5KkiSoad4Hv8Fs1PVdG9_QQv1zCXppCXtIxcbha7j5qCPwlberQgU88kVReUtAf0eNPu0/s320/1496882-boschi.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">Classe '81: magari che l'<i>essere giovani</i> non sia il requisito sufficiente e forse nemmeno indispensabile per svecchiare la partitocrazia?</td></tr>
</tbody></table>
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Si vede che ho una differente concezione dei connotati estetici indispensabili per fare di un'intenzione abbozzata alla meno peggio, un gioiellino di partecipazione democratica. Tendo a diffidare delle soluzioni dal look sbarazzino, quando servono a celare superficialità e approssimazione.<br />
Le Primarie del PD <i>potrebbero</i> essere un'esperienza bellissima. Ma <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2012/11/primarie-show-data-secondo-spettacolo.html">così concepite</a> sono poco più che retorica fritta. Conosco gente che so per certo aver poi votato Centrodestra, ma che è andata a votare per scegliersi il leader da appioppare alla coalizione opposta. Il brain storming delle geniali menti della Direzione PD non ha saputo concepire nulla di meglio che una generica partecipazione né certificata né vincolante, per scegliere tra duebarratre insignificanti dati anagrafici.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA7Yxp0a-A0bhkfQgy6J0X5ZScpo0ot_YmUnlfe78nWfXZsokM0JUmUMbosLpqKrlWYivisqruaG071blENtXzo0JzZ3piUZREFTpzKo3b22f8dj30cFBcnzyJgwPgYnQYlm4TERPgrGY/s1600/primarietweet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA7Yxp0a-A0bhkfQgy6J0X5ZScpo0ot_YmUnlfe78nWfXZsokM0JUmUMbosLpqKrlWYivisqruaG071blENtXzo0JzZ3piUZREFTpzKo3b22f8dj30cFBcnzyJgwPgYnQYlm4TERPgrGY/s320/primarietweet.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px;">Mi tocca fare l'avvocato difensore del M5S! Imbarazzante</td></tr>
</tbody></table>
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Effettivamente, per chi ambisce a un posto statale di vertice e ben retribuito, poter presentare domanda d'assunzione indicando nel curriculum soltanto <a href="http://dikappaedispada.blogspot.it/2012/12/primarie-parlamentari-wc.html">Nome, Cognome, Data di Nascita</a>, costituisce una bellissima esperienza (di quelle che<i> io le lovvo un sacco le Primarie</i>).<br />
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Si sta facendo il minimo indispensabile per potersi dire innovativi.<br />
Si spera di rinnovare la linea cambiando il guardaroba.<br />
Si spera di celare la mancanza di forma mentis affidandosi a un approccio informale.<br />
Si spera di evitare l'evidenza di un tonto mastodonte PD che sta andando a morire con lacerazioni interne, con dichiarazioni sbarazzine, invece di sbarazzarsi seriamente del moribondo.<br />
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Come i Cinquestelle che occupano il Parlamento, anche le Primarie del PD sono lo specchio dei tempi: allestimenti di scenette da varietà elevati al rango di seri strumenti d'azione politica.<br />
È il massimo sforzo d'intelligenza politica che la nostra società riesca a esprimere.<br />
Ed è preoccupante indice dell'effettiva forza di cambiamento del M5S che, visto il misero spessore degli avversari, invece di andarli a scovare fino nei cessi del Transatlantico per portarli a sedere a un tavolo di governo condiviso e testarne (e quindi <i>davvero</i> denunciarne) i fattori di bluff e sgretolabilità, ci si limiti a non dare la mano alla Bindi, a prendere per il culo Gasparri, e a tenerli a distanza <i>di sicurezza</i>.<br />
Adesso partiranno i facili e sterili pistolotti moralistici di Grillo anche sui <a href="http://www.lettera43.it/politica/doppio-incarico-la-truppa-dei-parlamentari-furbetti_4367590859.htm">doppi, tripli, quadrupli incarichi</a> dei parlamentari <i>della Casta</i>, quando, da dentro il Governo, il M5S avrebbe potuto provare a intervenire fattivamente e con seria incisività sull'ennesima schifezza conclamata.<br />
PD e PDL non chiedono di meglio per tirare a campare: starsene appartati e protetti dagli steccati che il M5S erige per conto loro.<br />
Si vede che una distanza di non belligerante inconcludenza, fatta di guerra di trincea che logora soltanto il Paese con colpi <i>a salve e vaffanculo</i>, in fondo in fondo, fa comodo a tutti e tre.<br />
<br />
K.<br />
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Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6194748704485198889.post-91127143620244987902013-04-11T16:55:00.000+02:002013-04-11T17:12:01.855+02:00Canale Cinque Stelle: va in scena il varietàDobbiamo farcene una ragione. È che l'Italia non arriva soltanto da (almeno) vent'anni di cattiva politica. Arriviamo anche da vent'anni durante i quali è diventato normale comporre il numero di <i>Striscia la Notizia</i> anziché quello dei Carabinieri, chiedere aiuto al <i>Gabibbo</i> invece che alla Guardia di Finanza, rassegnarsi ad affidare le indagini a <i>Quarto grado</i> e ad avere giustizia certa soltanto a <i>Forum</i>. A forza di latitanze istituzionali, ci siamo ridotti a un paese varietà. E alla fine la Liguria ci ha donato un altro <i>besugo.</i><br />
<a name='more'></a><br />
In molti pensano che per risolvere le disfunzioni della <i>politica</i> sia sufficiente contrapporle la <i>società civile</i>, millantandola portatrice sana di moralità e senso civico superiori, tanto gridati quanto indimostrati.<br />
Certo, il meglio della società civile è migliore del resto della società civile: il concetto è lampante. Ma abbagliati da tanta ovvietà, ci si dimentica che "suffragio universale" (così com'è indistintamente concepito) e "selezione" costituiscono perfetto ossimoro. Senza filtro non c'è selezione, senza selezione non c'è ricerca di qualità, senza ricerca di qualità non c'è parte migliore. C'è soltanto campione rappresentativo di una mediocre quantità. Ecco che la società civile esprime i propri rappresentanti di democrazia parlamentare in maniera perfettamente congrua. Finché non si cambiano le "regole d'ingaggio" (selezione) la società civile ha - nel proprio armonioso interno, e non in una demagogica contrapposizione - la classe politica che meglio la rappresenta (<i>che si merita</i> si potrebbe dire rozzamente). E viceversa.<br />
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Parliamo tanto di <i>giovani speranza del futuro</i>, di vecchi da rottamare (quelli che il fine pensatore Beppe Grillo chiama <i>gerontocrazia</i>), ma dimentichiamo anche che negli ultimi vent'anni tanti giovani delle promettenti generazioni della società civile si sono formati alla scuola del <i>Grande Fratello</i>, piuttosto che da <i>Amici</i>.<br />
Si obietterà che esistono anche le università, certo, ma quando nell'espressione di voto prevale la legge dei grandi numeri, ecco primeggiare il <i>Grande Fratello</i>. E i <i>giovani speranza del futuro</i> rimangono una retorica e vuota asserzione di minoranza.<br />
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A questo punto arrivano Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, improvvisano una selezione di comodo per il casting della loro fiction, basato sui "virtuosi" principi di possedere una connessione internet, di essere gggiovani e di pensarla come piace a loro (nel senso di <i>loro due</i>, che <i>uno vale uno</i> a patto che tutti quanti gli uni la pensino allo stesso modo di quei due).<br />
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Le premesse non cambiano, la testata nel muro rimane la puntuale conclusione.<br />
Così, eccoci qua ad ammirare la <i>peggiore</i> classe politica messa alle corde dalla <i>migliore</i> soluzione che la società civile riesca a esprimere. Il risultato ce l'abbiamo sotto gli occhi. Ovvero dei parlamentari pieni di dogmatiche certezze, che non hanno la benché minima idea delle regole d'approccio al loro mestiere (anche perché loro nemmeno ci pensano a voler prendere sul serio l'attività politica). Occupano il Parlamento, concependo come estremo spirito di sacrificio lo stare faticosamente seduti in aula e a sprezzo del pericolo che possa cadere la connessione a un tablet o a un iphone. Va in scena una edizione amplificata del <i><a href="http://www.giornalettismo.com/archives/870499/rocco-casalino-il-movimento-5-stelle-e-il-grande-fratello-della-politica/">Grande Fratello, con la regia del M5S</a></i>, solo che la location è stata ampliata e lo Stato si fa impresario di produzione. Poi, verso le 22, l'assistente alla regia Vito Crimi si accorge che i costi d'illuminazione sono troppo elevati, e taglia la scena; il cast può andare a coricarsi.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4C3SgfLy6ZPx48mS4C3RziCiEj8JHyId5FLi1a1EPaXZ1zl3jW_tKawhxX8mpFsMRksqnQ-17_QhFwwvTF0fjObLN9RCMP-4YcZ-Spm41oQQfvC5u3uKW7iA40tLTiSyglKZx789B6YA/s1600/ore22.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4C3SgfLy6ZPx48mS4C3RziCiEj8JHyId5FLi1a1EPaXZ1zl3jW_tKawhxX8mpFsMRksqnQ-17_QhFwwvTF0fjObLN9RCMP-4YcZ-Spm41oQQfvC5u3uKW7iA40tLTiSyglKZx789B6YA/s320/ore22.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Finché, alla fine, anche nelle buie caverne di Crimi, <a href="http://www.fanpage.it/senato-il-m5s-interrompe-l-occupazione-la-corrente-elettrica-costa/">lux fuit</a>!</td></tr>
</tbody></table>
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Questo siamo: una società che si forma sui varietà civili e che non può fare altro che riprodurre lo stesso format sul palcoscenico della politica, in diretta streaming. Siamo al nuovo che arretra, anzi ristagna, perché anche la vecchietta gli dà la paga.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0bEXVKVDE5mlAk5FY6zaILiowZfvP4j8BSyZ0LIjZIUb_aeKuxktNkaGZDcfujgYIZn5kahyDIwWs50cP2erwdlaG199zy5AkhKsYg6XhyphenhyphenbgkjvO9lScdYHZf64NtONN3-lhuhh-Knbs/s1600/okkupi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0bEXVKVDE5mlAk5FY6zaILiowZfvP4j8BSyZ0LIjZIUb_aeKuxktNkaGZDcfujgYIZn5kahyDIwWs50cP2erwdlaG199zy5AkhKsYg6XhyphenhyphenbgkjvO9lScdYHZf64NtONN3-lhuhh-Knbs/s320/okkupi.jpg" width="244" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fonte: <a href="http://www.ilpost.it/makkox/2013/04/10/occupazione-camere-m5s/">Makkox</a></td></tr>
</tbody></table>
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Finché non si cambiano le regole per scrivere il copione, ogni novità spacciata per miglioria è soltanto riciclaggio di revival dei soliti, mediocri modi di guadagnare la scena e la luce dei riflettori.<br />
Che non se ne esce l'ha dimostrato l'apparizione in Parlamento di <a href="http://www.asca.it/news-Senato__anche_Scilipoti_tra_i_grillini_che_occupano_l_Aula-1265907-POL.html">Domenico Scilipoti</a>, durante l'occupazione dell'Aula. Intanto sta lì, poi in base agli sviluppi futuri saprà ben valutare se si presenterà l'occasione di farsi scaltro beneficiario di un insperato programma a Cinque Stelle di risciacquo moralistico.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilCCxAWiSvka48cKllW9RPv-GtYh8gZRtK0vMXX0cbeW2X19_o4Yq1ORpTnDPMQxVs7Vh7GLnD_zlc33Oxhgdp8fHaDkecFyKRh3UQlX7rZ2ZSnStNtJpOMQT1QZ9G9RzSSdv56r0xFpQ/s1600/sciligrilli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilCCxAWiSvka48cKllW9RPv-GtYh8gZRtK0vMXX0cbeW2X19_o4Yq1ORpTnDPMQxVs7Vh7GLnD_zlc33Oxhgdp8fHaDkecFyKRh3UQlX7rZ2ZSnStNtJpOMQT1QZ9G9RzSSdv56r0xFpQ/s320/sciligrilli.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Anche Scilipoti aderisce a una <i>costruttiv</i>a manifestazione di sdegno nei confronti della Casta?</td></tr>
</tbody></table>
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E dalla consacrazione mediatica, per passare alla conquista del <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/11/m5s-occupata-sala-del-mappamondo-alla-camera/558927/">Mappamondo</a> il passo è breve.<br />
Anzi, è l'unico naturale sequel del varietà a Cinque Stelle: finché l'indice di ascolto è buono, gli indicatori sociali possono attendere.<br />
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<div style="text-align: center;">
***</div>
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A breve, post sulle giovani speranze dalle parti del PD, perché partendo da uguali premesse si arriva immancabilmente alle medesime conclusioni. <i>Tutto il Mappamondo è Paese</i>, insomma.<br />
Sul PDL e il suo leader non occorre sprecare del tempo: da quelle parti fiction, lifting e varietà sono l'unico approccio concepibile alla vita politica (una realizzazione <i>Mubarak&Ruby Productions</i>).<br />
<br />
K.<br />
<br />Kisciottehttp://www.blogger.com/profile/13486630996857933802noreply@blogger.com9