Per esempio. Ci sono due carabinieri che, trovandosi in missione, devono condividere una stanza d'hotel.
Ah, a questo punto devo fare una precisazione, per attenermi alle nuove, moderne disposizioni impartite agli allievi ufficiali dell'Arma dalla mente brillante del vice comandante Clemente Gasparri. I due carabinieri di questa barzelletta sono marzialmente eterosessuali e pur condividendo la stanza per la notte dormiranno ognuno in letto singolo separato. Ecco, ora l'immagine e l'integrità dell'Arma sono al sicuro.
Dicevo, i due carabinieri stanno per coricarsi, il più alto in grado va sotto le coperte e dice al brigadiere di spegnere la luce prima di andare a letto a sua volta. Il maresciallo, già sdraiato, socchiude gli occhi e... luce spenta, luce accesa, luce spenta, luce accesa, luce spenta, luce accesa, luce spenta, luce accesa, senza soluzione di continuità. Al che si spazientisce perplesso e domanda: "Brigadiere, ma che sta facendo?!"
"Eh, maresciallo, qua sull'interruttore c'è scritto che bisogna ripetere l'operazione 220 volt".
Fa ridere? Non fa ridere? Non tutti sanno apprezzare le barzellette sui carabinieri.
Ora ve ne racconto un'altra.
Il Generale di Corpo d'Armata Clemente Gasparri dichiara, durante una lezione alla Scuola Ufficiali di Roma: "Ammettere di essere gay, magari facendolo su un social network, come un graduato della Guardia di Finanza, non è pertinente allo status di Carabiniere".
Fa ridere? Non fa ridere? Non tutti sanno capirle le barzellette raccontate da un carabiniere.
Nel dubbio, il prode e virile generale, prova a ridirla: "L’Arma è come un treno in corsa, i passeggeri sono vincolati, prima di scendere, alla responsabilità di lasciare pulito il posto occupato. Gli ufficiali del Ruolo Speciale che fanno il ricorso, i giovani ufficiali dell’applicativo che fanno istanze per avvicinarsi alla famiglia, gli omosessuali che ostentano la loro condizione, sono in sintesi tutti passeggeri sciagurati dell’antico treno, potenzialmente responsabili della sporcizia o del deragliamento."
Fa ridere? Non fa ridere? A qualcuno fa piangere di compassione umana? Non tutti abbiamo lo stesso senso dell'humor o dell'umanamente triste.
Può far bene a tutti leggere la risposta dell'appuntato scelto della Guardia di Finanza Marcello Strati. Andatela a leggere con calma. Poi tornate qua, che ho un'altra barzelletta da raccontarvi.
Bentornati.
Dunque, una signora va a fare la spesa ed entra da un macellaio. Sulla parete principale vede alcuni prezzi: cervello di avvocato: 30 euro al chilo; cervello di ministro: 50 euro al chilo; cervello di carabiniere: 150 euro al chilo. Domanda allora al gestore: "Come mai il cervello di carabiniere costa cosi' tanto?"."Ma lei sa quanti carabinieri abbiamo dovuto uccidere per fare un chilo di cervello?".
Fa ridere? Non fa ridere?
Di certo è una fortuna che di vice comandante ce ne sia uno solo, altrimenti, per mettere insieme una tartina, sai che strage e che salasso al conto in banca?!
Con tutta la crisi che c'è in giro poi!
Crisi di idee, di idee sbagliate nella testa di uomini nei ruoli sbagliati, istituzionali per giunta.
No, non fanno ridere le barzellette raccontate dal Generale Gasparri.
Speriamo sia davvero l'ultima.
Ne va della dignità dell'Arma.
Ne va della dignità dell'Arma.
K.
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