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sabato 8 dicembre 2012

Immacolata concezione... morale

La cosa fondamentale è cambiare anche il morale della gente […]”. Sarà stato per senso del pudore, sarà stato per studiato calcolo di non voler osare troppo con le coscienze del prezioso elettorato cattolico nel giorno dell’Immacolata Concezione, fatto sta che Silvio Berlusconi al sostantivo morale ha saputo anteporre l’articolo determinativo meno imbarazzante.
Trovandosi a Milanello, ha pensato bene di dare un’impronta sportiva alla propria ricetta per risolvere i problemi economici e sociali del Paese.

Rapido inciso: comprenderete bene la totale inutilità di ricordare che l'afflitto pompiere che ora grida all’incendio è lo stesso sorridente piromane che ha appiccato il fuoco, anno dopo anno, allora negando tenacemente che ci fossero fiamme libere in giro. Non c’è nessun pericolo incombente, state pure seduti ai vostri tavoli (quelli dei ristoranti sempre pieni, ricordate?, dove i commensali hanno tre cellulari a testa e l’evasione fiscale come parametro morale per misurare la qualità del tessuto sociale), rassicurava con il volto sporco di fuliggine. Non occorre ricordarlo, poiché, dopo tutto quello che ha combinato, ormai penso non ci sia più una sola persona con dubbi da fugare. O uno gli sputa in faccia incontrandolo per strada, oppure ora e sempre gli darà anche il culo, con gratitudine. O di qua o di là.

Secondo Berlusconi è il morale che scarseggia.
Tutto il resto, l’interessarsi alla Cosa Pubblica invece che servirsene a scopi privati, il combattere la mediocrità e la compravendita parlamentare invece di elevarla a strumento di governo, favorire efficienza e riduzione degli sprechi invece di piazzare individui incapaci in posizioni clientelari, promuovere piani di sviluppo per l’occupazione anziché elargire laute mance di solidarietà ad avvenenti, povere fiammiferaie da sigaro col ciuffo, ecc. ecc. tutto questo evidentemente già abbonda sulle tavole degli italiani.
Grazie al suo indefesso impegno nelle ultime luminose legislature.

È il morale, cribbio, quello che manca!
La morale – non quella privata e fuori discussione che ognuno gestisce come meglio ritiene, tra soggetti adulti e consenzienti – la morale – quella pubblica, del senso civico, che dà la vera impronta alla qualità di un popolo, con o senza campo sia esso di cellulare o di calcio – la morale – quella indispensabile e da possedere nella propria persona, quella necessaria per poter gestire con onestà, disinteresse e senso di servizio al prossimo, la Cosa Pubblica – quella morale Berlusconi si guarda bene dal nominarla.
Meglio parlare di calcio vah, che fa bene al morale, soprattutto al suo.

Il ritorno di Berlusconi alla guida del Popolo della Libertà (di fare un po’ il cazzo che ci pare) contiene anche una morale. Se riuscirà a prendere una percentuale di voti esprimibile con un numero a due cifre (cosa che accadrà) avremo la conferma che la capacità contenitiva della moralità media di un popolo è direttamente proporzionale al contenuto morale dei politici che quel popolo esprime e può permettersi.
Di corroborante morale da buttarci nuovamente al culo, Berlusconi trabocca. Conosce i suoi polli sfinteri, e giustamente confida di riuscire nella ficcante impresa.
Fa benissimo ad avere il morale alto. Lui.

K.

1 commento:

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