Trovandosi a Milanello, ha pensato bene di dare un’impronta
sportiva alla propria ricetta per risolvere i problemi economici e sociali del
Paese.
Rapido inciso: comprenderete bene la totale inutilità di
ricordare che l'afflitto pompiere che ora grida all’incendio è lo stesso sorridente piromane che
ha appiccato il fuoco, anno dopo anno, allora negando tenacemente che ci
fossero fiamme libere in giro. Non c’è
nessun pericolo incombente, state pure seduti ai vostri tavoli (quelli dei
ristoranti sempre pieni, ricordate?, dove i commensali hanno tre cellulari a
testa e l’evasione fiscale come parametro morale
per misurare la qualità del tessuto sociale), rassicurava con il volto sporco di
fuliggine. Non occorre ricordarlo, poiché, dopo tutto quello
che ha combinato, ormai penso non ci sia più una sola persona con dubbi da
fugare. O uno gli sputa in faccia incontrandolo per strada, oppure ora e sempre
gli darà anche il culo, con gratitudine. O di qua o di là.
Secondo Berlusconi è il
morale che scarseggia.
Tutto il resto, l’interessarsi alla Cosa Pubblica invece che
servirsene a scopi privati, il combattere la mediocrità e la compravendita parlamentare invece di elevarla a
strumento di governo, favorire efficienza e riduzione degli sprechi invece di
piazzare individui incapaci in posizioni clientelari, promuovere piani di
sviluppo per l’occupazione anziché elargire laute mance di solidarietà ad
avvenenti, povere fiammiferaie da sigaro col ciuffo, ecc. ecc. tutto
questo evidentemente già abbonda sulle tavole degli italiani.
Grazie al suo indefesso impegno nelle ultime luminose
legislature.
È il morale, cribbio,
quello che manca!
La morale – non quella
privata e fuori discussione che ognuno gestisce come meglio ritiene, tra
soggetti adulti e consenzienti – la
morale – quella pubblica, del senso civico, che dà la vera impronta alla qualità di un popolo, con o
senza campo sia esso di cellulare o di calcio – la morale – quella indispensabile e da possedere nella propria
persona, quella necessaria per poter gestire con onestà, disinteresse e senso
di servizio al prossimo, la Cosa Pubblica – quella
morale Berlusconi si guarda bene dal nominarla.
Meglio parlare di calcio vah, che fa bene al morale, soprattutto al suo.
Il ritorno di Berlusconi alla guida del Popolo della Libertà (di fare un po’ il cazzo che ci pare) contiene
anche una morale. Se riuscirà a
prendere una percentuale di voti esprimibile con un numero a due cifre (cosa
che accadrà) avremo la conferma che la capacità contenitiva della moralità media di un popolo è direttamente proporzionale al contenuto morale dei politici
che quel popolo esprime e può permettersi.
Di corroborante morale
da buttarci nuovamente al culo, Berlusconi trabocca. Conosce i suoi polli
sfinteri, e giustamente confida di riuscire nella ficcante impresa.
Fa benissimo ad avere il morale
alto. Lui.
K.
strepitoso...hahahah grande
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