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venerdì 8 giugno 2012

Potendo scegliere, meglio scegliere

Già, ma per scegliere, occorre poter scegliere.
“Riteniamo che poter dare delle indicazioni rispetto ai trattamenti sanitari desiderati qualora diventassimo incapaci, sia un diritto individuale irrinunciabile. Nessuno, né lo Stato, né il medico, né i familiari ci possono imporre trattamenti per noi ritenuti eccessivi e il c.d. testamento biologico è uno strumento utile per indicare i trattamenti desiderati e le persone da noi designate a fare le nostre veci.”
Io scelgo è il nome dell’iniziativa del Comitato per il registro dei testamenti biologici. Occorre raccogliere almeno 5.000 firme per sostenere l’apertura del registro delle direttive anticipate di trattamento sanitario (questa la definizione tecnica del testamento biologico, detto anche “testamento in vita”) presso il Comune di Milano.

Altri comuni italiani si sono già attivati in tal senso. Milano ha ora la possibilità di colmare questo ritardo nel fornire ai cittadini uno strumento di tutela della dignità personale.
Qua potete leggere dove e quando andare a firmare a sostegno della campagna.
In particolare, venerdì 15 giugno, alle ore 18, alle Colonne di San Lorenzo, si svolgerà Io scelgo scende in piazza, con la partecipazione di Claudio Bisio e Gherardo Colombo.

L’articolo 13 della Costituzione italiana inizia con la frase "La libertà personale è inviolabile".
Soltanto l’autorità di Pubblica sicurezza può disporre la restrizione della libertà dell’individuo (arresto e detenzione). Anche per delinquenti e detenuti, l’articolo 13 termina affermando che “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.” Viene giustamente garantita la salvaguardia della dignità psicofisica degli individui.

Quella stessa tutela non viene invece garantita alle persone che dovessero trovarsi nell’incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato), per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, che costringano alla dipendenza da macchine o sistemi artificiali per il mantenimento di una mera esistenza biologica (stato vegetativo, coma).

Il testamento biologico può risultare un valido strumento a difesa della dignità della persona: in condizioni di lucidità mentale, chi volesse farlo potrebbe esprimere le proprie volontà in merito a come vorrà essere trattato nella malaugurata ipotesi che si trovasse nelle drammatiche condizioni dette sopra. Il tutto eleggendo garante delle proprie volontà una persona di fiducia, fosse un parente, un amico o un avvocato.

Diritto di scegliere, responsabilità di scegliere: libertà insomma.

K.

pubblicato su Cronache Laiche

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