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lunedì 11 giugno 2012

Rai Vat e la Scienza teologica

Domenica 10 giugno, durante l'Angelus, il papa si è detto costernato per le innumerevoli chiese rimaste gravemente danneggiate dal terremoto in Emilia Romagna. Sotto le macerie sono andati irrimediabilmente perduti molti tabernacoli. Non fa una piega il successivo profondo rammarico per il corpo di Cristo, seppellito sotto il crollo degli edifici. Nel tabernacolo si conserva infatti l'eucaristia.
Può preoccupare fino a un certo punto che nel 2012, a fronte della sofferenza di esseri umani, rimasti morti o feriti a causa di un terremoto, si focalizzi il proprio avvilimento sulla perdita di un po’ di ostie e vino. Possono avere sicuramente un valore simbolico per un credente, ma anche il corpo e il sangue di Cristo si sentirebbero in imbarazzo di fronte a certe espressioni di cordoglio del papa, riservate a oggetti di culto, mentre i “cultori” soffrono nel corpo e nell’animo tutt’altro che simbolicamente.

Sembra quasi un volersi mantenere su un piano di rapporto dissociato dalla realtà dei fenomeni naturali, un voler negare la drammaticità umana dell’evento terrestre (e in questo c’è dell’offensivo verso il dolore tangibile di tante persone) per ricondurre tutto nell’alveo dell’incidente di percorso divino, ridotto al seppellimento di qualche tabernacolo sotto il crollo di strutture architettoniche di culto.
Insomma, la scienza teologica soccorre con i propri mezzi, intervenendo in aiuto come può: preghiamo per il corpo di Cristo sepolto sotto le macerie. Un po’ pochetto… magari un bel tacere…

Comunque preoccupa di più che, zelante al richiamo del pontefice, il Tg Uno di domenica sera abbia realizzato prontamente un servizio per fare il punto sullo stato delle chiese danneggiate in Emilia e che sia stata proposta puntualmente l'omelia del prete di turno che invita i fedeli a pregare Dio perché protegga la popolazione dal flagello del terremoto.

Ma questo Dio così potente e glorioso, perché non ha salvato le chiese dalla furia degli elementi, in quanto luoghi consacrati, e con esse i suoi fedeli? Meglio di lui riesce a fare perfino la corporazione degli Highlanders che nel loro codice cavalleresco non incrociano le spade in terra consacrata, preservandola. Sì vabbeh, quella è fiction, è vero. Scusate il miscuglio tra fantasy e scienza teologica.

Restando sul pezzo, se il terremoto non è un fenomeno naturale, ma uno scherzone dell'Altissimo, come le cavallette o la grandine di fuoco, delle due l'una.
O Dio sa quel che fa, e allora è giusto, poiché giustizia divina, che il terremoto rada al suolo chiese, tabernacoli, vettovaglie spirituali e annessi peccatori, facendoli crepare dopo molto patire. E il signor Ratzinger, lamentandosi della volontà del Supremo, dimostra poca fede nei lungimiranti progetti del suo Dio.
Oppure Dio non è in grado di contrastare efficacemente il flagello sovrannaturale del terremoto (che certamente ad aver causato la morte di tanti poveretti, lasciandone molti senza casa, non è stato un fenomeno dovuto a sommovimenti tellurici delle placche tettoniche ).

A questo punto viene voglia di fare chiarezza.
Per dogma di buon senso, escludiamo, tra le possibili cause (fanta)scientifiche di un terremoto, i mostri Aniba di Jeeg, quelli delle armate di Vega del Goldrake, il Grande Mazinga e la Sacra Scuola di Okuto. Ora, quale altra forza sovrannaturale sarebbe in grado di generare un simile flagello? La risposta è tanto triste quanto ineludibile: Belzebù.
Sì, è vero: si sarebbe tentati di mandare un avviso di garanzia al dio Vulcano, ma sarebbe scorretto rifugiarsi nel campo della mitologia per spiegare un fatto di chiara pertinenza della scienza teologica.
Facciamocene una ragione: siamo in balia del Diavolo, contro il quale Dio esce sconfitto tanti tabernacoli a zero.

Forse, come ultimo tentativo, si potrebbe chiedere aiuto all’attacco solare del Daitarn, là dove il tuono spaziale di Goldrake ha fallito nel contrastare il terremoto devastante
No, no, è inutile. Non c’è altra spiegazione teologicamente scientifica: il Male trionfa sul Bene.

Cerchiamo tuttavia di guardare l'aspetto positivo del magnifico servizio d'informazione vaticana del tg di Rai Uno. Se il corpo di Cristo è rimasto sepolto sotto le macerie, prima o poi cominceranno a rimuoverle e finalmente lo riporteranno alla luce e le telecamere del Tg Uno avranno l'esclusiva del ritrovamento.
Uno scoop così quelli della BBC se lo sognano.
Noi sì che facciamo scuola in fatto di informazione giornalistica.

K.

pubblicato su Cronache Laiche

1 commento:

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