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venerdì 6 gennaio 2012

La fortuna è cieca, ma si vede benissimo

Continuo a non capire.
E spero tanto che qualcuno possa aiutarmi a capire.
Milano è una città grande, ci abitano tante persone, ci sono anche tanti cani.
Senza generalizzare, mi piacciono i cani.
Ai tanti cani di Milano corrispondono tanti proprietari.
Ora cerco di descrivere meglio quello che non riesco a capire.
Esistono le aree recintate adibite ai cani.
Esistono sacchettino e guanti.
Esistono tanti educati e civili proprietari di cani che utilizzano questi strumenti.
Mi piacciono anche queste persone.

Cosa non capisco?
Non capisco la cacca.
Perché il cane, come l’uomo, fa la cacca.
Lo so io e lo sa ogni proprietario di un cane.
Ecco quello che non riesco a capire, aiutatemi voi.
Tutte le volte che esco di casa, vedo sempre tante persone che depositano escrementi tramite il loro incolpevole animale, sia sui marciapiedi, sia sulle aiuole pubbliche, magari a poca distanza dai recinti predisposti e riservati ai cani.

Evito la domanda da educanda o il quesito sociologico su cosa spinga queste persone a essere così incivili, maleducate, menefreghiste, prive di rispetto verso il prossimo.
Preferisco essere civico e pragmatico.
Perché cambiano le Giunte, ma non cambia mai l’inaccettabile inerzia verso certi comportamenti?
Uso un termine tecnico, dettato dall’oggetto del tema: perché agli “stronzi” si permette sempre di fare gli stronzi indisturbati, in bella vista, alla luce del sole, dall’alba al tramonto?

Alcuni proprietari di cani se ne fregano e se ne fottono.
E fanno bene a fregarsene e fottersene, visto che puntualmente non c’è mai nessuno a multarli, in attesa di educarli. O di addestrarli.
Se io affermassi che la Giunta Comunale se ne sbatte e la Polizia Comunale di conseguenza se ne fotte?! Sbaglierei?

Questo è il dilemma che vorrei mi aiutaste a capire, senza rispondermi che ci sono problemi ben più gravi da risolvere. Altrimenti io replico che un tumore a un polmone si può risolvere asportando il polmone, mentre chi ha l’aids deve tenerselo.
Qualcosa di peggiore e di più “lontano” si trova sempre, se si vuol giocare a rimpiattino.
L’infiltrazione della ‘ndrangheta e della mafia russa sono un problema troppo grosso per me. Lo schifo sui marciapiedi è un problema concreto e vicino: sotto la suola.

Qualcuno mi offre un solo motivo per questa vergognosa assenza di controllo e (scrivo una parolaccia) punizione?
Traduco: multe, denaro, cacciare soldi fino a fartela pagare a peso d’oro la merda che depositi sul suolo pubblico, perché magari ti fa schifo raccogliere la cacca del tuo cane, o non hai voglia di sbatterti per raggiungere la più vicina piazzola attrezzata.
A me fa schifo doverla schivare o calpestare sul marciapiede.

Se io andassi a defecare sull’uscio di casa di qualcuno di questi spandimerda, verrei arrestato.
Eppure ogni giorno loro fanno tranquillamente cagare i loro cani su marciapiedi e prati pubblici.
Non è l’evento straordinario di Expo 2015 a misurare la civiltà di una città.
La qualità di una città si misura dall’educazione civica di ogni giorno; insegnata o imposta a nome della collettività.

In attesa che qualcuno mi aiuti a capire, io auguro dal profondo del cuore tanto colera a quelle signore e a quei signori che non hanno alcun rispetto per me, tutte le volte che devo scrostare un po’ di fortuna da sotto la suola delle scarpe.

Civiltà significa rispetto del prossimo.
Legalità significa far rispettare delle regole di convivenza.
Qualità della vita significa anche non ridurre un prato pubblico a un cacatoio abusivo.
Tanto più che il cacatoio regolamentare è previsto e c’è: dall’altro lato della strada.
Basta insegnare ad attraversarla a suon di multe, se necessario.

K.

Post scriptum
Come scrissi in passato, le parole sono belle quando se ne rispetta il significato. Visto il tema trattato, non reputo volgari né i vocaboli adoperati, né la foto linkata, perfetta sintesi estetica di certe “anime belle”.

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