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domenica 9 settembre 2012

E se non ci fosse Grillo?

Il Movimento Cinque Stelle ispirato da Beppe Grillo è senza dubbio l’unica novità di fatto nello scenario politico degli ultimi tempi. Ed è nell’interesse di questo nuovo arrivato, per stimolarlo a distinguersi veramente dai partiti storici che vuole sconfiggere, che possiamo iniziare a elevare la nostra soglia di sensibilità politica, inaugurando la cultura del “non volersi accontentare”.

Vorrei che l’approccio con l’elettorato fosse più argomentato e intelligente, e meno urlato e farcito da battute da palcoscenico. Di scuole di cabaret berlusconiano ne sono proliferate fin troppe negli ultimi vent’anni.
Vorrei che il linguaggio fosse mondato da offese, volgarità e umorismo dubbio: sono cianfrusaglie d'intelletto da mandare al macero. Sarebbe ora che stomaco e pancia degli elettori venissero lasciati alle trattorie. La politica non deve avere paura di rivolgersi ai cervelli delle persone, sempre che abbia argomenti validi da esporre, sviluppati con coerenza, chiarezza, e fermezza.
Vorrei che Grillo non facesse ogni volta un monologo minestrone, sputacchiando dentro la mangiatoia tutto un pappone di paonazza indignazione e ovvie robe da cambiare.

Questa è la pastura ideale per attirare sotto il palco e nella cabina elettorale il popolo bue. Magari è soltanto una tattica, magari si è deciso a tavolino di combattere la nemica partitocrazia usando le sue stesse armi dell’approssimazione e del fumoso sdegno verbale. Poi, la strategia a lungo termine prevederà un cambiamento di registro all’indomani dell’eventuale incetta di voti. Sarà, ma io diffido di chi suona una vuota grancassa per attirare la gente dentro un teatro, promettendo che una volta gremita la platea tirerà fuori il violino per una sonata di Bach. Preferirei vederlo subito lo spartito buono, esposto compiutamente e senza troppe aggressioni verbali, altrimenti penso che il musicista nutra poca fiducia o nei propri mezzi tecnici o nella capacità di intendere (e quindi di volere) degli ascoltatori.

Questo e altro vorrei ci fosse a caratterizzare l’affermazione di Grillo sulla scena politica.
Ma questo posso pretenderlo io, come dovrebbe esigerlo chiunque altro, tranne i politici e i partiti. Perché se non ci fossero Grillo e il Movimento Cinque Stelle, io non sarei nemmeno nel dubbio se votarlo o meno alle prossime elezioni, perplesso dalle carenze di cui sopra. Se non ci fosse Grillo io starei nella triste certezza di dovermi rassegnare a non andare a votare.

Senza entrare in distinzioni sottili, tutto lo schieramento dei partiti tradizionali ha fallito ogni prova d’appello. I partiti sono incapaci di rinnovarsi moralmente, la partitocrazia è diventato un potere estraneo a qualsiasi fine di utilità sociale. Le urgenze sociali non sono più guardate come persistenti problemi da risolvere, ma come temporanee opportunità per farsi pubblicità fino alla prossima svendita elettorale. Le idee di programma sono soltanto operazioni di volantinaggio: si stampano all'occorrenza, per legare e sciogliere alleanze partitico-commerciali per centrare l'unico obiettivo certo, tenersi stretto il potere. Il malcostume va avanti da così tanto tempo che i partiti reputano fisiologica quella che è una patologia, nella quale l’azione politica ha l’unico scopo di salvaguardare i privilegi di una casta oligarchica. "Servire il popolo" non ha alcun significato; ci si serve del popolo perché sigli con una ics  l'asservimento al partitismo.

Io posso lamentarmi che vorrei di più da Grillo, senza dovermi ridurre a votarlo a scatola semichiusa, sperando che poi sappia far bene. I partiti, i politici, farebbero bene a stare zitti. Dipendesse da loro io, come forse molti altri, non potrei nemmeno pormelo il dubbio se andare in cabina elettorale.
Qualunque cosa faccia Grillo, sarà senz’altro migliore della volgare offerta politica di vecchi mestieranti e piazzisti di professione, gente che merita soltanto di venire elettoralmente spazzata via dopo decenni di testarda, certificata incapacità di cambiare, se non in peggio.

Fosse anche credibile l'eventualità peggiore: Grillo divertente facciata di un coagulo di poteri occulti eversivi. Ok, l'alternativa quale sarebbe in assenza di Grillo? Andare avanti con altri cinquant'anni di manifesta occupazione partitistica delle istituzioni? Continuare a sentire spudorati leader di partito che non possono enunciare un'idea chiara una, perché ancora non sanno quale programma li pagherà meglio con questa o quella legge elettorale?
Grillo, nel peggiore dei casi, gode del beneficio del dubbio che si concede a un outsider.

È solo che, dopo decenni al ribasso, io sarei stufo di dovermi sempre ridurre ad accontentarmi del meno peggio. Vorrei poter scegliere qualcosa di nettamente schietto e positivo. Vorrei finalmente un prodotto politico made in Italy di alta qualità, che fosse uno. Me ne basterebbe uno solo.
Io un voto solo ho da spendere.

K.

5 commenti:

  1. La mia impressione è che gli italiani votino da sempre contro, in larghissima maggioranza. Che abbiano votato contro il partito comunista prima e contro gli eredi di questo dopo. Non credo che fossero molti quelli che credevano nella DC e Forza Italia se non in qualità di antagonisti alla sinistra e non entro nel merito dell'opportunità della scelta.
    Se così fosse avresti la spiegazione sul
    successo e sul metodo scelto da Grillo. Se devo vendere un prodotto la campagna terrà certamente conto delle abitudini del consumatore.

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    1. Pensa, per tentare di mantenere entro una lunghezza "leggibile" il post (già sai come sono portatore sano di logorrea), prima di pubblicarlo ho tolto l'incipit, riservandomi un post specifico sull'"azione politica" come "prodotto sociale".
      C'è dell'empatia o della telepatia: se non sale la qualità della domanda, se il consumatore non si fa esigente, l'offerta sarà sempre scadente. Cercherò di scriverne. Intanto ti anticipo l'inizio, riprendendolo dalla bozza in word.

      "Nel rapporto con la politica dovremmo essere meno accondiscendenti, impegnarci a non farci andare bene le cose. Penso sia sempre meglio vedere mezzo vuoto il barile dell’operato dei politici, poiché l’esperienza ci insegna da tanti anni che prima o poi trovano il modo di svuotare a proprio favore ogni credito di fiducia e di denaro, fino all’ultima goccia, raschiando il fondo senza ritegno. E se è vero che in senso lato vivere in una società organizzata significa di per sé essere un homo politicus, è anche vero che la cittadella della politica è talmente chiusa a casta partitica, che i politici sono categoria sociale a sé.
      Quindi, come fruitori di quel prodotto sociale chiamato “operato dei politici” dobbiamo imparare a esigerne, come consumatori/elettori, una buona qualità. Da decenni ormai il fornitore “sistema partitocratico” ci rifila un prodotto scadente e insufficiente a un prezzo esorbitante che si chiama "degrado sociale"."

      Ciao e grazie

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  2. Anche se c'è Grillo, che per ovvi motivi non mi ispira piena fiducia, io non voterò.
    Ancora una volta ci spingono a scegliere il male minore.
    Dice bene Giovanni gli italiani votano sempre contro, secondo grillo dovremo votare M5S solo per manifestare contro la tirannia e l'incapacità dei partiti, mi dispiace mi deve mettere sul piatto molto di più che la denuncia ovvia dei loro misfatti. Per ora mi astengo.

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    1. Probabilmente ti seguirò a ruota. Almeno ho il dubbio del probabilmente ;)
      Mi irrita l'idea che poi le non verificabili motivazioni di non voto verranno interpretate come gli farà più comodo proprio dagli stessi figuri per colpa dei quali uno si riduce a non andare a votare.
      Purtroppo mi pare non esista l'opzione che altrimenti applicherei di certo: recarmi al seggio e far mettere per iscritto sul registro degli elettori che il signor Kisciotte si è presentato a esercitare il proprio diritto/dovere di voto ma "non reputa nessuno dei partiti in lizza degno di rappresentarlo moralmente". Ma mi informerò bene presso l'Ufficio Elettorale.

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    2. Hai ragione useranno il non voto a loro tornaconto, secondo il mio modesto parere il non voto non servirebbe tanto ai partiti, ma allo stesso M5S come incentivo a migliorarsi, se anche loro non riuscissero a cogliere il suo vero significato allora davvero non ci resta che deporre tutte le speranze.

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