“Riteniamo che poter dare delle indicazioni rispetto ai
trattamenti sanitari desiderati qualora diventassimo incapaci, sia un diritto
individuale irrinunciabile. Nessuno, né lo Stato, né il medico, né i familiari
ci possono imporre trattamenti per noi ritenuti eccessivi e il c.d. testamento
biologico è uno strumento utile per indicare i trattamenti desiderati e le
persone da noi designate a fare le nostre veci.”
Io scelgo è il nome dell’iniziativa del Comitato per il
registro dei testamenti biologici. Occorre raccogliere almeno 5.000 firme per sostenere l’apertura
del registro delle direttive anticipate di trattamento sanitario (questa la definizione
tecnica del testamento biologico, detto anche “testamento in vita”) presso il
Comune di Milano.
Altri comuni italiani si sono già attivati in tal senso.
Milano ha ora la possibilità di colmare questo ritardo nel fornire ai cittadini
uno strumento di tutela della dignità personale.
Qua potete leggere dove e quando andare a firmare a sostegno
della campagna.
In particolare, venerdì 15 giugno, alle ore 18, alle Colonne
di San Lorenzo, si svolgerà Io scelgo scende in piazza, con la partecipazione
di Claudio Bisio e Gherardo Colombo.
L’articolo 13 della Costituzione italiana inizia con la
frase "La libertà personale è inviolabile".
Soltanto l’autorità di Pubblica sicurezza può disporre la
restrizione della libertà dell’individuo (arresto e detenzione). Anche per delinquenti e detenuti, l’articolo 13 termina
affermando che “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque
sottoposte a restrizioni di libertà.” Viene giustamente garantita la salvaguardia
della dignità psicofisica degli individui.
Quella stessa tutela non viene invece garantita alle persone
che dovessero trovarsi nell’incapacità di esprimere il proprio diritto di
acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato), per
malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, che
costringano alla dipendenza da macchine o sistemi artificiali per il
mantenimento di una mera esistenza biologica (stato vegetativo, coma).
Il testamento biologico può risultare un valido strumento a
difesa della dignità della persona: in condizioni di lucidità mentale, chi
volesse farlo potrebbe esprimere le proprie volontà in merito a come vorrà essere
trattato nella malaugurata ipotesi che si trovasse nelle drammatiche condizioni
dette sopra. Il tutto eleggendo garante delle proprie volontà una persona di
fiducia, fosse un parente, un amico o un avvocato.
Diritto di scegliere, responsabilità di scegliere: libertà insomma.
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