Tutto il resto è premio Nobel per il Pacifismo economico.
Il premio Nobel per la Pace 2012 è stato assegnato all’Unione Europea. Tre anni fa lo vinse il presidente degli Stati Uniti d’America, ovvero
il Comandante in capo della più potente macchina da guerra che la Storia abbia
mai conosciuto. Per completare il cofanetto in tre volumi dal titolo “La Pace
delle Coscienze”, non resta che attendere il 2015 per l’ultima uscita, a
cadenza triennale, con l’assegnazione del Nobel per la Pace alla NATO.
Fuor di sarcasmo, l’assegnazione del nobel alla UE,
suggerisce alcune considerazioni.
Viene ribadita la visione europocentrica di un premio che si
pretende definire di valore mondiale. Se l’Europa è il Mondo, l’assegnazione
non fa una piega. Effettivamente l’Unione Europea in questi decenni ha
garantito un relativo benessere e una pax
continentalis ai propri abitanti. Poco importa che questo status quo di
privilegio sia reso possibile dal consolidamento di squilibri socioeconomici a
svantaggio della restante parte del pianeta. Terre emerse sulle quali vivrebbe
anche la stragrande maggioranza della popolazione, ma ciò non ha rilevanza: il
Pianeta Europa non ha nulla da spartire con il Pianeta Terra.
A stare concentrati sulla sola Europa, la crisi attuale a
livello macroeconomico, conferma che l’Unione Europea, impostata unicamente sul
valore dell’economia capitalistica, di tale crisi è responsabile con le proprie
scelte decennali.
Se l’Europa è l’Euro, l’assegnazione non fa una piega. Come
ha dichiarato il premier Monti, il nobel alla UE può essere una buona iniezione
di fiducia per uscire dalla crisi.
Se l’Europa è soltanto un valore di contrattazioni e scambi
economici, dove ogni altro aspetto della vita è sottoprodotto, allora l’assegnazione
non fa una piega.
Già il Nobel per la Pace assegnato a Obama nel 2009 aveva
certificato in pompa magna che tra i più alti valori dell’umanità rientrano: l’esportazione
della democrazia con le portaerei, l’elevazione civile delle masse con i
bombardamenti, le missioni di pace condotte con missili intelligenti e docenti
missionari con mitra e blindati.
A proposito, se Turchia e Siria si impegnano a velocizzare
il processo di pacificazione, a suon di bombardamenti di confine, ci sono buone
speranze di coinvolgere la NATO e tirarle la volata già per l’edizione 2013 del
Nobel per la Pace.
tramite Cronache Laiche |
Io non credo nelle
vittorie ottenute in fretta, con la violenza. Gli amici bolscevichi che guardano
con interesse al mio insegnamento, devono comprendere che per quanto possa
condividere e ammirare le aspirazioni e i sentimenti nobili, io sono
inflessibilmente contrario ai metodi violenti, anche quando vengono posti al
servizio della causa più nobile... L'esperienza infatti mi insegna che dalla
falsità e dalla violenza non possono scaturire risultati positivi duraturi.
[Mohandas Gandhi]
Ora il Nobel assegnato alla Unione Europea sviluppa il
concetto, precisando il valore primario dell’Economia e del conseguente
benessere (per i pochi che ne beneficiano a scapito di molti), rendendo paragonabili le
politiche finanziarie europee alle lotte di Mandela e Martin Luther King.
Se i gemelli ai polsini delle banche dell’Unione Europea (alle
quali è asservito tutto il resto) sono equiparabili al bastone e ai sandali di Gandhi,
l’assegnazione non fa una piega.
Se la marcia sprezzante di lobby politiche e capitali
finanziari sopra le teste e i corpi della gente, è equiparabile a una qualsiasi
marcia per i diritti umani, l’assegnazione non fa una piega.
Ah, curioso ricordarlo, al padre della non violenza non fu mai assegnato il Nobel per la Pace (qui la traduzione).
L’ultima considerazione è talmente ovvia da risultare
superflua. Se il ballottaggio se lo giocano Internet e l’Unione Europea,
significa proprio che di individui, singole persone con nome e cognome due
occhi un naso e una bocca, ai quali assegnare il Nobel per la Pace, c’è
terribile penuria.
O forse gli "uomini di pace" vivono su pianeti estranei alla Galassia Occidente.
K.
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